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Mercato del lavoro: il Sud sempre più indietro

mercato del lavoro: il sud sempre più indietro

mercato del lavoro

Aumenta sempre di più il divario tra nord e sud per quello che riguarda il mercato del lavoro. A rilevarlo è il monitoraggio congiunto del Ministero del Lavoro, Anpal e Banca d’Italia sulla situazione delle nuove assunzioni e dei contratti di lavoro cessati.

La prima notizia che emerge dal report è, appunto, il netto divario tra nord e sud del Paese. Vediamo perché.

Il mercato del lavoro in affanno al sud

Sono due i motivi per i quali il divario tra nord e sud si è accentuato:

Qual è, dunque, lo stato di salute del mercato del lavoro al Mezzogiorno? A definirlo è la differenza tra le nuove assunzioni e le cessazioni registrate nei primi due mesi dell’anno:

Il monitoraggio nelle Regioni e dei settori

Nei primi due mesi dell’anno il saldo tra assunzioni e cessazioni è pari a 22.080 posti di lavoro, di cui:

Particolarmente brillante è il risultato della Lombardia (12.301 posti di lavoro), mentre si accentua la crisi in Puglia, dove il saldo negativo tra attivazioni e cessazioni è aumentato del 47,2% passando dal -4.669 dei primi due mesi del 2021 a -6.872 di quest’anno.

Per quanto riguarda i settori, penalizzati soprattutto il commercio (-20.983 unità) e il turismo (-44.540), mentre positivi i saldi di industria in senso stretto (+33.322) e costruzioni (+44.207).

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