L’Inps, con una nota del 10 settembre, ufficializza alcuni elementi della Decontribuzione Sud, specialmente se a chiederlo sono le imprese armatoriali.
I chiarimenti Inps sulla decontribuzione Sud
Anche le imprese armatoriali possono, quindi, accedere alla Decontribuzione Sud. Ma solo se si verificano determinate condizioni:
- se esercitano attività di cabotaggio,
- oppure di rifornimento dei prodotti petroliferi necessari alla propulsione e ai consumi di bordo delle navi,
- nonché quelle adibite a deposito ed assistenza alle piattaforme petrolifere nazionali
L’agevolazione trova applicazione sulle contribuzioni dovute per i marittimi imbarcati esclusivamente su navi che risultino iscritte nei compartimenti marittimi ubicati nelle aree svantaggiate individuate:
- Abruzzo,
- Basilicata,
- Calabria,
- Campania,
- Molise,
- Puglia,
- Sardegna
- e Sicilia
L’agevolazione fiscale alle imprese armatoriali è valida fino al 31 dicembre 2021 e riguarda l’esonero totale dei contributi previdenziali.
Il punto per le imprese armatoriali
La nota Inps, in buona sostanza, anticipa l’estensione delle agevolazioni fiscali previste dalla misura anche alle imprese armatoriali.
È, infatti, ancora in fase di realizzazione il decreto interministeriale che ufficializzerà la decontribuzione. La nota Inps recepisce la decisione della Commissione europea che ha autorizzato la concedibilità dell’esonero in oggetto fino al 31 dicembre 2021, termine finale di operatività del Temporary Framework.
Cosa è la decontribuzione Sud
Al di là del caso specifico delle imprese armatoriali, la Decontribuzione Sud è un’agevolazione valida per tutte le filiere industriali delle Regioni interessate.
L’esonero spetta in relazione a tutti i rapporti di lavoro subordinato, sia instaurati che instaurandi, purché sia rispettato il requisito geografico della sede di lavoro ed è pari al:
- 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro sino al 31 dicembre 2025*;
- 20% per gli anni 2026 e 2027;
- 10% per gli anni 2028 e 2029.