Giovani e immigrati l’identikit dei più richiesti a Marzo
Più ingressi nel mondo del lavoro per giovani e immigrati. La Primavera porta più entrate nei circuiti lavorativi per gli under 30 e per le persone provenienti da altri paesi. Il dato nero su bianco è quello contenuto nell’ultimo Bollettino Excelsior che ha previsto per Marzo complessivamente oltre 417mila assunzioni. Aumentano del 30,4% quelle previste per i giovani e del 30,3% quelle per gli immigrati.
In ripresa l’industria, aumentano le assunzioni nelle imprese dei servizi
Il mese di Marzo fa registrare un aumento delle assunzioni nel settore dell’industria in particolar modo nel campo della manifattura, vale a dire il settore tessile e quello delle calzature.
”Complessivamente le assunzioni programmate nell’industria sono 134.810 nel mese considerato, 385.330 nel trimestre marzo-maggio 2023”.
Vento in poppa per il settore dei servizi soprattutto se si guarda servizi all’area deiservizi di alloggio e ristorazione e turismo, che guadagna in un mese il 25,7%. Complice l’avvicinarsi della bella stagione e la pausa pasquale è l’area legata al turismo che fa registrare più ingressi nel mondo del lavoro.
Mismatch tra domanda e offerta di lavoro
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si legge nel Bollettino arriva al 47,4%. Alle imprese mancano profili idonei nel settore:
- del legno-arredo (59,2%),
- costruzioni (58,5%),
- metallurgia (58,3%),
- tessile-abbigliamento-moda (58%).
Tra le professioni di più difficile reperimento ci sono ancora:
- fabbri ferrai costruttori di utensili (74,3%),
- tecnici della gestione dei processi produttivi (72,3%),
- specialisti nella scienza della vita tra le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (69,3%)
- conduttori di veicoli a motore trazione animale (63,8%).
- esercenti e gli addetti nelle attività di ristorazione (51.880 assunzioni previste a marzo),
- addetti alle vendite (33.970),
- personale non qualificato nei servizi di pulizia (32.690)
- conduttori di veicoli a motore (20.330)
Dalla lettura dei dati emerge ancora una volta l’importanza per i lavoratori giovani e non di avere competenze elevate e per le aziende la difficoltà di reperire figure specializzate.
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