Che rapporto c’è tra gli incentivi alle assunzioni e gli effettivi contratti di lavoro che si attivano con i benefici previsti per le aziende? Arriva dall’Inps la risposta a questa domanda.
Il bilancio Inps sugli incentivi alle assunzioni
Il periodo di analisi del report dell’Inps va dal 2019 al primo trimestre del 2021. Sono due i fattori inseriti nel report:
- il numero di assunzioni attivate direttamente con un incentivo
- e il numero delle variazioni di contratto che hanno visto l’utilizzo di qualche incentivo
La domanda è: la presenza degli incentivi ha spinto le aziende ad assumere personale? I numeri dell’Inps, visibili anche nella tabella qui sotto, devono essere prima contestualizzati.
Si parla, infatti, del 2020, ovvero dell’anno della pandemia da Covid, che ha portato – oltre ad una crisi sanitaria mondiale – anche ad una emergenza economica senza precedenti. Ebbene, in questo contesto, gli incentivi hanno comunque mosso il mondo del lavoro.
In che modo? Ecco i dati:
- il 19% dei nuovi posti di lavoro deriva dagli incentivi alle assunzioni
- mentre il 61% delle variazioni di contratto ha una natura incentivata.
In totale, i nuovi posti di lavoro legati a incentivi alle assunzioni sono state 725.592. Ma quali sono stati gli incentivi più utilizzati?
Quali sono gli incentivi più usati dalle aziende?
Sono tre gli incentivi alle assunzioni che hanno portato ad un maggior numero di posti di lavoro.
Si inizia con:
- l’apprendistato, con oltre 273mila contatti nuovi
- seguito dalla Decontribuzione Sud con oltre 190mila contratti
- e, in ultimo, l’esonero art.6 DL104/2020 (ossia l’esonero contributivo totale in favore di datori di lavoro privati, ad eccezione del settore agricolo, che effettuino assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato nel periodo 15 agosto-31 dicembre 2020) che ha portato circa 100mila contratti.
I settori che hanno usato gli incentivi
Il report Inps analizza, poi, anche i settori che hanno maggiormente usati gli incentivi alle assunzioni sia per creare nuovi contratti di lavoro che per le variazioni.
Ecco la classifica dei settori che si sono rivolti agli incentivi:
- Commercio all’ingrosso e al dettaglio
- riparazione di autoveicoli e motocicli
- trasporto e magazzinaggio
- servizi di alloggio e di ristorazione
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