Dal 1 gennaio 2024 cambiano le regole di gestione dell’Incentivo giovani. Variano alcuni parametri, infatti, di una agevolazione che nell’ultimo triennio ha registrato una tale implementazione dell’incentivo in grado di azzerare completamente i contributi a carico del datore di lavoro.

Incentivo assunzioni giovani: cosa prevedeva

Nel triennio 2020-2023 lo sgravio dei contributi previdenziali era totale, ma nel limite di 8000 euro l’anno. Era anche incrementato l’incentivo verso i giovani al di sotto dei 36 anni.

Nel 2024 l’età minima per l’assunzione agevolata si abbassa a 30 anni. L’incentivo, però, è stabile nel tempo e non sembra abbia una scadenza. L’importo dello sgravio è pari al 50% dei contributi a carico del datore di lavoro con un tetto annuo di 3000 euro.

Altri vincoli della misura

Nuove regole per le assunzioni giovani nel 2024 riguardano il tema dei licenziamenti. Per ottenere l’incentivo, infatti, l’impresa, nei sei mesi precedenti la data di assunzione agevolata, non deve aver licenziato individualmente per giustificato motivo oggettivo.

L’azienda, per ricevere il beneficio, deve avere una regolarità contributiva, restando sempre in possesso dei vincoli delle condizioni di lavoro previste dal contratto.

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I benefici per le aziende

Nei contratti collettivi applicati tra le parti l’incentivo è riconosciuto a tutti i datori di lavoro di tutti i settori, comprese le aziende del settore finanziario. L’unica eccezione rappresenta i rapporti di lavoro verso lavoratori domestici e contratti di apprendistato.

Gli incentivi fiscali e contributivi rappresentano un beneficio importante per le aziende perché si connotano come motivo per investire nella formazione e nello sviluppo di giovani lavoratori. Sostenere la transizione dei giovani dallo studio al lavoro aiuta a ridurre la disoccupazione giovanile e contribuisce a costruire forze lavoro più dinamiche e innovative.

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