Il Consiglio dei Ministri del 30 aprile ha approvato due nuovi decreti: il Decreto Coesione e il Decreto legislativo in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale. Il Decreto Coesione, giornalisticamente definito come Decreto primo maggio, contiene importanti novità in tema lavoro che si traducono in benefici per le aziende e incentivi assunzioni. 

Il Decreto Coesione: incentivi assunzioni

Approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Coesione, definibile Decreto primo maggio. Novità in tema lavoro che creano benefici anche per le aziende in termini di esoneri contributivi. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono gli incentivi assunzioni. Il Decreto contiene bonus giovani, bonus donne svantaggiate e bonus Zes.

Ecco i benefici per le aziende racchiusi nel bonus giovani

  • Il bonus giovani consiste nell’esonero totale dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di 500 euro mensili e per due anni. Occorre assumere giovani under 35.

Vantaggi anche per le assunzioni nella Zes Unica:

  • Resta quanto detto sul bonus giovani con un esonero contributivo totale per le imprese, ma nelle regioni della Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno gli incentivi valgono anche per gli over 35 disoccupati da almeno 24 mesi.

Decreto Coesione: incentivi per donne svantaggiate

L’equità di genere rimane una sfida cruciale. Le donne, specialmente quelle provenienti da contesti svantaggiati, affrontano ancora molte barriere nell’accesso al lavoro e nello sviluppo della propria carriera. Per affrontare questa disparità, è fondamentale implementare politiche e programmi mirati. Gli incentivi alle assunzioni per donne svantaggiate emergono come uno strumento efficace per promuovere l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro e per garantire opportunità paritarie per tutte le donne.

Il Decreto Coesione contiene disposizioni anche per donne svantaggiate:

  • Il bonus donne che prevede l’esonero totale dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi, nel limite massimo di 650 euro su base mensile, per ogni professionista assunta a tempo indeterminato.
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