Dal lavoro al prodotto interno lordo, passando per gli investimenti e la crescita del territorio: quali saranno gli effetti del Pnrr al sud? A descriverli è il programma “Riaccendiamo il sud” del ministero per il Sud e la Coesione territoriale.
Gli effetti del Pnrr al sud
Secondo le stime del ministero, il Pnrr avrà una serie piuttosto ampia di effetti al sud, e all’economia del Mezzogiorno:
- +24% crescita
- il PIL del Mezzogiorno inciderà nel 2026 per il 23,4% su quello nazionale (+1,4% rispetto al 2019)
- +5,5% dell’occupazione femminile
- +4,9% dell’occupazione giovanile.
La voce lavoro? Tra i principali effetti del Pnrr al sud
È la voce lavoro quella sicuramente più importante in tutto il programma di ripartenza del Mezzogiorno, e che probabilmente concentrerà i maggiori effetti del Pnrr.
Complessivamente, nel piano del ministero per il Sud, si prevedono 2,5 miliardi euro per il capitolo lavoro, tra fondi del Pnrr e del ReacEu.
Quali sono gli obiettivi? Sono principalmente tre:
- aumento del tasso di occupazione, istituzione del Programma Nazionale per la Garanzia di Occupabilità dei lavoratori e rafforzamento dei centri di impiego
- lotta al lavoro sommerso
- adozione del Piano Nazionale Nuove Competenze per aiutare lavoratori in transizione e disoccupati, potenziando la formazione professionale e aggiornando le competenze lavorative.
Gli incentivi per l’occupazione
Sono 90 i milioni di euro destinati al capitolo incentivi per l’occupazione. Anche la lotta alla mancanza di un lavoro è uno degli effetti del Pnrr al sud, e riguarda, in modo simmetrico, sia i giovani che le donne.
Per le donne, anche al sud è prevista la definizione del Sistema nazionale di certificazione della parità di genere per incentivare le imprese a ridurre il gap di genere.
Per i giovani? È prevista l’incentivazione dell’occupazione giovanile e lo sviluppo del sistema duale per rendere i sistemi di istruzione e formazione in linea con il mercato del
lavoro.