La risposta dell’Unione Europa per arginare l’emergenza economica scaturita dalla pandemia è “SURE”, un sostegno per gli Stati membri.

Cos’è “SURE”

“Oltre alla liquidità e altri tipi di sostegni, introduciamo una nuova proposta per tutelare il cuore pulsante dell’economia europea: la sua manodopera qualificata.”

Con queste parole, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, annuncia la nuova misura economica ideata per arginare la crisi causata dalla diffusione del COVID-19 in Europa. Oltre alle fragilità del settore sanitario, la pandemia ha reso ancora più necessario un intervento immediato per il tessuto sociale ed economico dell’intera Comunità: dopo le prime tensioni alla ricerca di soluzioni efficaci ed eque, è stata annunciata la mobilizzazione di circa 100 miliardi di euro per gli Stati membri, attraverso “SURE” – Support to mitigate unemployment risks in emergency.

Come sarà utilizzato SURE? Il fondo europeo contro la disoccupazione diventa un supporto per i lavoratori e le aziende che devono far fronte al blocco delle attività determinato dall’emergenza coronavirus. Definito dalla presidente Von der Leyen come un “sistema di lavoro di breve durata sostenuto dall’Unione Europea”, SURE mostra la solidarietà europea in azione per ridurre gli effetti della recessione, consentire alle aziende di tornare sul mercato e garantire la salvaguardia dei posti di lavoro.

Un intervento, dunque, che rafforza i regimi di lavoro di breve durata e che si integra alle misure nazionali già previste, come la cassa integrazione, attraverso 25 miliardi di garanzie volontarie da parte degli Stati membri dell’Unione.

Il cuore della ripartenza: formazione e lavoro

In un momento storico critico e delicato come quello attuale, la lotta al COVID-19 rappresenta l’obiettivo primario al quale tutti cercano di contribuire. Per questo, ancora una volta, la formazione e il lavoro diventano centrali per assicurare la ripartenza e il ritorno graduale alla normalità.

Nel pensare al futuro e alla vita “dopo” la pandemia, diventa sempre più urgente il sostegno alle imprese e ai lavoratori. Per farlo, è necessaria una nuova prospettiva, arricchita dalle opportunità della formazione a distanza, dalla potenzialità della tecnologia e dalle misure già esistenti che consentano di puntare sulle competenze, rendendo la formazione e il lavoro come il cuore della ripartenza.

Restare a casa, in questo momento storico, non deve rappresentare un limite, ma una risorsa attribuendo il giusto valore al tempo attraverso corsi di formazione, aggiornamento, ricerca e selezione di offerte di lavoro. 

Ripartiamo dalle competenze, dalla formazione, dal lavoro e, soprattutto, dalle persone.  

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