Seconda fase di sfl è l’accompagnamento al lavoro. Che si svolga in sessioni singole o di gruppo, la fase dell’accompagnamento è, senza dubbio, importante per tutti i beneficiari del supporto formazione e lavoro. 

Ma cosa si intende per accompagnamento al lavoro? Il ministero del Lavoro ha pubblicato un dossier specifico anche sull’accompagnamento. 

Cos’è l’accompagnamento al lavoro

L’accompagnamento al lavoro anche per SFL mira a supportare la persona nella ricerca di un’opportunità di lavoro tra quelle disponibili, anche attraverso laboratori di ricerca attiva.  Il servizio può essere svolto in sessioni di gruppo, che riuniscano le tipologie di persone in relazione alle competenze personali o professionali.

Il fine dell’attività è favorire l’attivazione della persona e lo sviluppo di abilità di ricerca del lavoro, sostenendola operativamente nella realizzazione del piano di ricerca attiva del lavoro e progettando le misure di inserimento lavorativo e/o formativo, garantendo il supporto nelle fasi di avvio e gestione delle esperienze di lavoro, nel rispetto della normativa in materia

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Le fasi dell’accompagnamento al lavoro con SFL

L’accompagnamento al lavoro si svolge attraverso le seguenti attività:

  • sviluppo delle capacità e competenze finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo professionale (coaching);
  • scouting delle opportunità occupazionali;
  • supporto nella redazione del curriculum vitae e delle lettere di accompagnamento;
  • preparazione a un’adeguata conduzione di colloqui di lavoro;
  • supporto all’autopromozione;
  • tutoraggio.

E prima dell’accompagnamento? C’è l’orientamento

L’accompagnamento al lavoro, come detto, è il secondo step delle misure previste per i beneficiari di SFL. Il primo è l’orientamento. Ecco i dettagli. 

Prima distinzione da fare è quella tra orientamento di base e specialistico per il supporto formazione e lavoro. Con il primo termine si intende:

  • l’analisi delle competenze della persona in relazione alla situazione del mercato del lavoro locale
  • il supporto alla comprensione del bisogno lavorativo o formativo dei beneficiari
  • orientamento della persona sulle opportunità di formazione e lavoro che meglio si adattano al suo profilo

L’orientamento specialistico, invece, avviene in seguito alla prima e ha lo scopo di rendere la persona più consapevole nella lettura approfondita del contesto, nella ricostruzione e valorizzazione della propria storia professionale e formativa, nell‘identificazione delle proprie competenze e risorse personali al
fine di definire i percorsi più idonei per la collocazione o ricollocazione in relazione alla situazione del mercato del lavoro locale. 

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