Tante le donne che rinunciano alla maternità per il lavoro

L’ Italia non è un paese per mamme che lavorano. Ancora tante sono le donne chiamate a rinunciare alla maternità perchè impossibilitate a conciliarla con il lavoro. In Italia le donne sono ancora tante le donne costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dati allarmanti che chiamano alla riflessione. Nel nostro paese :

  • il 73% delle dimissioni da lavoro presentate da lavoratrici madri;
  • l’80% delle dimissioni presentato da lavoratrici nella fascia di età 29-44 anni;
  • il 60% delle dimissioni presentate da lavoratrici con un solo figlio o in attesa del primo.

Secondo uno degli ultimi rapporti sull’occupazione redatto dall’Istat

”Lo scorso dicembre, su 101mila posti lavoro persi, 99mila sono stati femminili. In un anno l’occupazione è scesa di 440mila unità, di cui 312mila donne. Un’ecatombe allarmante per un Paese già in coda alle classifiche per il tasso di occupazione femminile, sceso di nuovo con la pandemia sotto il 50%, al 48,5 per cento”.

Le best practices a favore delle donne per favorire l’equità di genere

Flessibilità di orario, congedi genitoriali, smart working, sono queste alcune delle buone pratiche su cui scommettono per il futuro le aziende per favorire la permanenza delle donne nel mondo del lavoro. Pratiche che però diventano centrali per favorire le donne che vogliono conciliare lavoro e maternità.

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono presenti tutta una serie di misure a sostegno delle donne. Strumenti voluti per ridurre il gender gap.

Misure finalizzate a favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Per promuovere l’occupazione in rosa ci sono tutta una serie di incentivi e sgravi.

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