L’Europa lo ha stabilito: il 2023 è l’anno delle competenze. Nella risoluzione della commissione europea che ha ufficializzato la decisione, vengono puntualizzati gli obiettivi della decisione.

Con l’Anno europeo delle competenze la Commissione cerca di
imprimere un ulteriore slancio e promuovere l’attuazione delle numerose azioni già
intraprese
per rafforzare la riqualificazione e il miglioramento del livello delle
competenze nell’Unione al fine di affrontare le carenze del mercato del lavoro.

Il riferimento principale, nel nostro Paese, è il Fondo Nuove Competenze. Vediamo i dettagli.

Gli obiettivi dell’anno delle competenze

Come rendere concreta l’indizione del 2023 anno delle competenze? Attraverso il raggiungimento di due obiettivi principali, e cioè:

  • rafforzare la competitività delle aziende
  • e contribuire alla creazione di posti di lavoro di qualità.

Le linee guida indicate dalla Commissione Europea si basano su alcuni principi, tra cui la parità di accesso allo sviluppo delle competenze, la riduzione delle disuguaglianze e della segregazione nell’istruzione e nella formazione, la compartecipazione all’apprendimento continuo e all’avanzamento di carriera,
la possibilità delle persone di accedere a posti di lavoro di qualità e di partecipare
pienamente all’economia e alla società.

2023 anno delle competenze, come fare?

Se il ragionamento alla base del 2023 anno delle competenze riguarda il settore produttivo nazionale, lo strumento principale per ottenere l”upgrade delle competenze sia nel digitale che nella sostenibilità, è il Fondo Nuove Competenze.

Il decreto lavoro ne ha annunciato la strutturalità fino al 2027, rendendo la misura di fatto il braccio operativo della formazione legata a tutti gli obiettivi europei messi nero su bianco nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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