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Il dibattito sul potenziamento delle competenze dei lavoratori è una delle questioni che sta caratterizzando la programmazione del Governo negli ultimi mesi. La cornice del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha, infatti, coniugato gli obiettivi individuati dall’Europa con le misure operative programmate, come ad esempio il Fondo Nuove Competenze.
Una recente indagine di Linkedin ha confermato che nei prossimi 5 anni le competenze richieste ai lavoratori cambieranno del 44%. Cosa significa?
La prossima evoluzione delle competenze
Stando all’indagine del social network, già negli ultimi 7 anni, le competenze chieste ai lavoratori o a chi vuole trovare lavoro sono cambiate del 25%. Alcune se ne sono aggiunte – come le cosiddette skills di base e trasversali – altre hanno modificato i propri contenuti, alla luce delle evoluzioni del mercato.
Il dato sottolineato dall’indagine è, però, il seguente: se negli ultimi 7 anni la velocità del cambiamento delle skills è stata, appunto del 25%, il lustro che si presenta nel futuro delle aziende prevede dei ritmi decisamente sostenuti.
Da qui al 2028, infatti, la proiezione di mutamento delle skills, sia in termini di contenuti che di livelli di approfondimento, vedrà dei ritmi praticamente raddoppiati.
Fnc: lo strumento per accompagnare il cambiamento
Digital e green. Non sono solo i filoni alla base del Fondo Nuove Competenze, ma anche delle professioni del futuro. A dirlo è il rapporto 2023 sul futuro dell’occupazione appena pubblicato dal World economic Forum (Wef) che ha fotografato i trend internazionali del lavoro nei prossimi anni.
Ecco quindi che non desta meraviglia il fatto che il rapporto sul futuro del lavoro parta da alcuni settori definiti trainanti sull’occupazione del futuro. Tutti settori che hanno a che vedere con i percorsi formativi previsti dal Fondo Nuove Competenze.
Qualche esempio?
- intelligenza artificiale
- cyber security
- big data