A chi devono rivolgersi le aziende per ottenere le certificazioni delle skills previste dopo la formazione del Fondo Nuove Competenze? Questa è una delle domande più frequenti che hanno riguardato la recente edizione della misura. Tanto da portare l’Anpal, qualche giorno fa, a pubblicare una nota integrativa. Ecco i dettagli.

Le novità Anpal sul Fondo Nuove Competenze

Quali sono i contenuti della nota integrativa Anpal sul Fondo Nuove Competenze? In buona sostanza, il provvedimento iniziale di rinnovo della misura prevedeva la realizzazione, presso il ministero, di uno specifico elenco di enti che dovevano certificare i percorsi di formazione. Dando il compito alle singole Regioni di stilare degli elenchi locali.

Ma l’Anpal, nella nota, ha deciso di snellire il procedimento, affidando il compito di certificare le competenze agli stessi enti di formazione accreditati in Regione. Le due funzioni, quindi, con le nuove disposizioni si accorpano.

Questa unione di funzioni rende, quindi, necessaria da parte delle aziende una scelta ancora più attenta ed oculata sull’ente di formazione che dovrà svolgere entrambi i compiti.

L’importanza delle certificazioni

Per rispondere a pieno agli obiettivi di competenze previsti dall’edizione 2023 del Fondo Nuove Competenze, la componente della certificazione finale è diventata centrale. Per due motivi:

  • perché l’assenza della certificazione nelle edizioni precedenti ha generato problemi di gestione della misura
  • e perché gli standard attuali di riferimento, nella cornice del PNRR, sono sia nazionali che europei

Occorre, quindi, affidarsi ad enti di formazione che non solo sappiano tracciare e progettare i giusti percorsi di upskilling e reskilling in base agli obiettivi finali dell’azienda, ma che abbiano un bagaglio di esperienza e qualificazioni in grado di dare un valore aggiunto alla certificazione raggiunta.

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