La buona notizia è che il decreto Milleproroghe, con tutti gli incentivi alle imprese previsti, è diventato legge. La seconda notizia, meno positiva, è che occorreranno almeno 24 mesi prima che tutti i decreti attuativi delle singole misure diventeranno realtà. E renderanno efficaci e operativi i singoli incentivi.

La cornice, però, è stata definita. Ecco, in sintesi, le novità per le imprese.

C’è anche il Fondo Nuove Competenze

Indiscrezione confermata dalla stesura finale del Milleproroghe diventato legge è la conferma del Fondo Nuove Competenze. Previsto il rifinanziamento del Fondo Nuove Competenze con ulteriori 230 milioni di euro e l’estensione della sua operatività a tutto il 2023.

Cosa cambia con il Milleproroghe

Per le aziende del sistema produttivo nazionale, al momento le novità principali riguardano due fattori:

  • il credito d’imposta sui beni strumentali
  • l’introduzione del codice degli incentivi alle imprese

Incentivi alle imprese: proroga per la Transizione 4.0

Sul credito d’imposta sui beni strumentali, il provvedimento proroga fino al 30 novembre 2023 il credito di imposta “Transizione 4.0” a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 l’ordine dei beni strumentali sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione.

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che hanno le seguenti caratteristiche:

  • iscritte al registro delle imprese
  • non sono in liquidazione, né in difficoltà
  • abbiano sede legale in Italia

La copertura del finanziamento arriva all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, che deve essere:

  • di durata non superiore a 5 anni
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro
  • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili

Verso il codice degli incentivi alle imprese

La seconda priorità per le aziende, inserita nel Milleproroghe, è la creazione di un codice degli incentivi alle imprese.

Nell’ultimo anno di rilevazione (il 2021), il sistema agevolativo nazionale ha fatto registrare un numero complessivo di 1.982 interventi agevolativi, di cui n. 229 delle amministrazioni centrali e n. 1.753 delle amministrazioni regionali. 

Il provvedimento, condiviso con le amministrazioni interessate e in sintonia con il ministro Fitto opera su tre fonti principali: 

  • riordino e razionalizzazione delle misure di incentivo, alla luce delle valutazioni d’impatto che si effettueranno;
  • coordinamento tra le amministrazioni centrali e regionali in modo da prevenire sovrapposizioni e sprechi;
  • semplificazione, chiarezza e conoscibilità attraverso il codice dell’incentivazione che contiene le regole generali che dovranno essere uniformemente osservate. 

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