Il termine Job Hopping descrive la tendenza piuttosto recente a “saltare” da un impiego all’altro. Si tratta di una rivoluzione culturale del mercato del lavoro che anche questa volte è al 100% made in America. Infatti negli USA è già abitudine consolidata. In Italia è ancora agli inizi ma sta prendendo piede. Protagonisti sono i Millenials e la generazione Z, in pratica una fascia d’età che va dai 18 ai 35 anni. I giovani di oggi sono meno inclini al posto fisso, a differenza dei loro padri e nonni. Tra le ragioni principali vi sono:
- Desiderio di fare esperienze e di mettersi alla prova in contesti differenti
- Facilità ad annoiarsi
- Poca resistenza allo stress e alla pressione
- Ricerca della migliore dimensione di equilibrio tra vita privata e professionale
- Politiche aziendali e salariali che costringono a cercare migliori condizioni
Essere un Job Hopper è una situazione complessa che riserva sia pro che contro. Vediamoli insieme.
Vantaggi e svantaggi del Job Hopping
Come dicevamo, il Job Hopping ha sia dei punti deboli che dei benefici. Analizziamoli rispettivamente.
Svantaggi. Cambiare lavoro frequentemente può lanciare un messaggio negativo in termini i affidabilità. Infatti chi analizza il cv potrebbe pensare che ci si adatta difficilmente o che si rinuncia facilmente dopo le prime avversità. Avere un background così frammentato, è anche un rischio dal punto di vista della stabilità. Infatti, in caso di riduzione del personale, gli ultimi arrivati sono i primi che vengono mandati via. Per finire, trascorrere poco tempo nello stesso ruolo, equivale pure a poca specializzazione nel settore.
Vantaggi. Tra le utilità del Job Hopping vi è l’acquisire molte competenze e ampliare la propria sfera di contatti. Un lavoratore con questo profilo ha di sicuro maggiore flessibilità, dimostra la capacità di lavorare per obiettivi e di essere predisposto al cambiamento.
Antidoto al turnover
A questo punto ci si domanda: cosa possono fare le aziende per evitare o limitare l’effetto Job Hopping? Se le imprese vogliono “tenersi stretti i giovani talenti”, devono ripensare le logiche di assunzione e le dinamiche di mantenimento. Gestire il personale vuol dire riportare al centro le persone. Ecco gli elementi che rendono più appetibile un ambiente di lavoro e scongiurano il turnover:
- Salari e benefit soddisfacenti
- Buon worklife balance
- Prospettive di crescita e di carriera
- Ambiente dinamico e stimolante
- Percorsi di formazione e aggiornamento