Credito D’imposta Ricerca E Sviluppo, Innovazione Tecnologica, Design

Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design

Il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design è uno degli strumenti che le aziende hanno a disposizione per crescere la loro competitività anche in chiave tecnologica, con degli incentivi economici sui costi. 

Come? Ecco la misura in dettaglio.

ricerca e selezione del personale

I vantaggi del credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design

La misura prevede:

il credito d’imposta del 20% fino ad un investimento massimo di 4 milioni di euro se si tratta di ricerca e sviluppo
un credito del 10% per innovazione tecnologica e del 15% per la transizione digitale, con investimenti massimi di 2 milioni di euro
e un credito del 10% nel design, con investimento massimo di 2 milioni di euro
Uno spazio a parte viene dato alle aziende del Mezzogiorno, per le quali i crediti d’imposta sono destinati solo alle attività di ricerca e sviluppo, con le seguenti percentuali:

25% per le grandi aziende
35% per le medie,
e 45% per le piccole imprese.
Il credito d’imposta può essere usato solo in compensazione tramite F24, ed è spalmato in 3 quote annuali dello stesso importo.

Quali spese rientrano nel beneficio?

Sono molte le voci di spesa che rientrano nella misura del Ministero dello Sviluppo Economico:

spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo (o di innovazione tecnologica o transizione green)
spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo
spese per contratti di ricerca extra muros per lo svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo e spese per la consulenza
e spese per materiale e forniture

Come accedere al credito d’imposta?


Come accedere al credito d’imposta?
Per ottenere il beneficio fiscale, le aziende nella dichiarazione dei redditi sono tenute a indicare il periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese oggetto del credito d’imposta. Stesso ragionamento anche nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

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