La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità il ddl incentivi per le aziende varato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Dopo l’ok al Senato, il documento ha ricevuto il secondo e ultimo sì prima di diventare legge a tutti gli effetti. 

Tante le novità per le imprese e, in generale, per il sistema della formazione e del lavoro. I dettagli,

Ddl incentivi: cosa cambia?

Con il ddl incentivi per le aziende, il Governo ha pensato di riorganizzare l’intero sistema, introducendo le seguenti novità:

  • la certezza dell’orizzonte temporale
  • la pluriennalità delle misure
  • la misurabilità del loro impatto
  • il coordinamento con gli altri strumenti
  • la semplificazione
  • la digitalizzazione delle procedure nell’ambito di un univoco registro nazionale degli aiuti di Stato.
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Incentivi per le aziende: la situazione attuale

Per il ministro Urso, il nuovo ddl sugli incentivi per le aziende ha anche un altro scopo: riorganizzare gli schemi attuali. Che il ministro stesso, in una nota di commento, ha definito “giungla”.

Oggi ci sono quasi 2.000 incentivi, 229 sul piano nazionale e 1.757 a livello regionale: “un vero ginepraio – per il ministro Urso –  che troppo spesso complica la vita delle imprese, in particolar modo quelle piccole e medie o quelle straniere che vogliono investire in Italia, limitando al contempo l’efficacia delle misure sul sistema produttivo”.

Una importante novità proprio per quello che riguarda la gestione degli incentivi, è l’equiparazione tra aziende e professionisti. Cosa significa? Che anche i professionisti potranno accedere alle misure previste per le aziende.

E le novità

 Il primo grande cambiamento riguarderà codice degli incentivi, che dovrà:

  • definire i contenuti minimi dei bandi, delle direttive o dei provvedimenti ivi compresa la disciplina del cumulo delle agevolazioni nel rispetto dei massimali fissati dalle normative europee
  • semplificare i procedimenti amministrativi di concessione ed erogazione dell’incentivo
  • contenere i tempi della pubblica amministrazione

Come saranno riorganizzati gli incentivi? In base a due criteri principali, ossia:

  • la pluriennalità delle misure, in modo da superare le incertezze, spesso dimostrate dalle aziende, ad accedere a incentivi estemporanei
  • la conoscibilità delle misure

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