Arrivano nuove faq dalla Regione per il bando sugli investimenti strategici in Campania. Al centro delle richieste di chiarimenti delle aziende interessate, ci sono principalmente due aspetti:

  • la tipologia di investimenti coperti dai fondi
  • la questione occupazionale

I dettagli del piano

Come anticipato già dalla comunicazione iniziale della giunta regionale, sono tre gli assi previsti per il bando, cofinanziato dall’Unione Europea, sugli investimenti strategici in Campania:

  • A. Investimenti produttivi;
  • B. Progetti di ricerca e sviluppo;
  • C. Piani di formazione per la qualificazione delle competenze dei lavoratori.

Gli investimenti proposti per ciascun progetto dovranno essere compresi tra un valore minimo di 2 milioni e un valore massimo di 34 milioni di euro, anche se ci sono dei massimali che le aziende richiedenti devono rispettare: fino a 18 milioni per la linea A, fino a 15 per la linea B e fino a 1 milione di euro per l’ultima linea. 

Quali investimenti rientrano?

Per gli Investimenti produttivi, le spese coperte sono:

  • la realizzazione di nuove unità produttive;
  • l’ampliamento e/o l’ammodernamento di unità produttive esistenti;
  • la riqualificazione di unità produttive esistenti, tramite diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo.

Per i Progetti di Ricerca e Sviluppo:

  • Ricerca industriale;
  • Sviluppo Sperimentale.

Terzo elemento, sono i finanziamenti per i piani di formazione per la qualificazione delle competenze dei lavoratori.

Investimenti strategici in Campania e questione occupazionale

La seconda questione affrontata nelle faq sul bando investimenti strategici in Campania è quella occupazionale. Perché uno degli obiettivi alla base della strategia di fondo del bando è proprio quello di potenziare e migliorare l’occupazione sul territorio.

Ecco perché tra i goal da raggiungere, per le aziende, ci sono anche le assunzioni a tempo pieno e indeterminato dei lavoratori coinvolti. Non saranno valide modifiche contrattuali, stabilizzazioni o altre forme di trasformazione di contratti già in essere.

Le assunzioni devono essere comunicate alla Regione entro 12 mesi dalla notifica del decreto di concessione, pena la revoca del contributo. In analogia ai vincoli relativi all’investimento, i nuovi posti di lavoro creati da impiegare sul progetto devono essere mantenuti almeno 3 anni per le PMI e almeno 5 anni per le Grandi
Imprese.

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? CLICCA PER MAGGIORI INFO

Utilizziamo i cookie per garantirti la migliore esperienza