Le innovazioni digitali e la filiera per vincere sul mercato

Il mercato del lavoro chiede innovazioni digitali e sistema di filiera per essere competitivi. Alla ripresa della pausa estiva ritorna prepotente nel dibattito la scelta per le PMI di assumere come priorità l’innovazione digitale e fare filiera con le altre realtà aziendali. Il fare rete funziona ne è testimonianza il risultato emerso dall’analisi del Centro Studi Tagliacarne:

”le imprese che operano all’interno di filiere sono più innovative, più aperte ai mercati stranieri e più ottimiste sul futuro rispetto a quelle che lavorano in maniera isolata”.

La filiera fa bene alle imprese: il 41% fuori da crisi già nel 2021

Innovative, aperte alle innovazioni digitali, ottimiste sul futuro sono queste le imprese che hanno scelto la strada della filiera e del digital. Imprese che, stando all’ultimo studio del Centro Tagliacarne, prevedono di recuperare i livelli produttivi pre-COVID già entro quest’anno. Innovazione e export sono tra le leve strategiche su cui puntano per stare sul mercato. Il 62% delle imprese che lavorano insieme ha fatto investimenti per innovare (contro il 38% delle altre) e il 22% esporta, con punte che arrivano al 30% nelle filiere 4.0 (contro il 24% delle altre digitalizzate)

Il 62% delle filiere investe in innovazioni digitali.

Le aziende che operano in filiera mostrano una alta propensione ad innovare rispetto alle altre non operanti in filiera, il 62% contro il 38%. E per essere competitive puntano soprattutto sulle innovazioni. Anche tra le imprese che adottano tecnologie 4.0 la differenza la fa l’effetto filiera: il 74% delle imprese che collaborano tra loro ha investito in almeno una forma di innovazione (tra quelle di prodotto, processo, organizzativa, marketing) contro il 67% di quelle non filiera. E questa diversa sensibilità ad innovare, secondo la ricerca, mostra un differenziale che arriva fino a 17 punti percentuali per quanto riguarda l’innovazione di prodotto.

Innovazioni digitali, filiera e export ecco come volano le imprese 4.0

Il lavorare in filiera ha benefici che incidono anche sulla maggiore apertura ai mercati stranieri, in particolare per quelle imprese che adottano le tecnologie abilitanti. ”Il 30% del fatturato delle filiere 4.0 – si legge nella ricerca – è alimentato dalle vendite estere, contro il 24% di quello delle altre imprese digitalizzate non in filiera. Non solo, le prime esportano anche mediamente in più mercati rispetto alle seconde (24 contro 19). Non a caso nel PNRR si riserva attenzione al tema delle filiere leggendolo sotto la lente dell’internazionalizzazione proprio sotto l’asse strategico della Transizione digitale.

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