Più occupati ma ancora tanti inattivi

Cresce, seppur timidamente, il numero degli occupati secondo i dati forniti dall’Istat. Nel mese di marzo ‘‘rispetto al mese precedente, all’aumento degli occupati si associa la diminuzione dei disoccupati e la sostanziale stabilità degli inattivi”.

Dati alla mano, infatti, ”l’occupazione è cresciuta dello +0,1%, (pari a +22mila unità) per uomini e donne, dipendenti e per tutte le classi d’età tranne quella dei 25-34enni, per cui risulta in calo. Il tasso di occupazione è stabile al 60,9%.

Resta alto il tasso degli inattivi

Se cresce il di qualche percentuale il numero di occupati , purtroppo resta stabile il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni.  E’ tra gli uomini e tra chi ha 50 anni o più il numero più alto di inattvi. Tra le donne, invece diminuisce.

Inattivi e poveri digitali anche nel 2023

Oltre all’inattività a pesare su questa fetta di popolazione è anche la povertà digitale. La povertà digitale è , infatti, un fenomeno che riguarda soprattutto gli inattivi. Il dato di chi è in difficoltà supera il 5%. E sale all’11,3% tra i disoccupati e arriva fino a quasi la metà degli inattivi (44,6%). Formazione e buone pratiche rappresentano lo strumento ideale per uscire da questa situazione.

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