La legge Fornero (articolo 4, commi da 9 a 11, Legge n. 92/2012) ha introdotto un incentivo per le donne svantaggiate finalizzato ad agevolare le assunzioni nel mercato del lavoro. Questo incentivo è stato recentemente oggetto di modifiche attraverso una circolare emanata dall’INPS. Scopriamo insieme cosa cambia e quali sono le implicazioni per i datori di lavoro interessati.
Tipologie di assunzioni agevolate
L’incentivo si applica a diverse tipologie di assunzioni, tra cui:
- Assunzioni a tempo determinato e sue proroghe.
- Assunzioni a tempo indeterminato.
- Trasformazioni da contratto a tempo determinato a contratto a tempo indeterminato.
- Trasformazioni da contratto a tempo determinato non agevolato a contratto a tempo indeterminato.
Bonus assunzioni donne svantaggiate: chi sono i beneficiari degli sgravi?
Oltre ai datori di lavoro privati e agli imprenditori, possono beneficiare dell’incentivo anche vari enti pubblici economici e realtà del terzo settore, come i consorzi e le aziende speciali. Tuttavia, è importante notare che alcune categorie di lavoratori, come quelli domestici o in apprendistato, non sono ammissibili per l’incentivo.
Riduzione dei contributi
L’incentivo prevede una riduzione del 50% dei contributi effettivamente sgravabili a carico del datore di lavoro, senza massimali di agevolazione. Tuttavia, per il biennio 2021-2022 e il 2023, è stata concessa una riduzione del 100%, con alcune limitazioni.
Esclusivamente, per il biennio 2021-2022 e per il 2023, l’incentivo donne svantaggiate è stato accordato nella misura del 100%, con esclusione dei premi e contributi INAIL ed entro un tetto massimo (6.000 euro annui per il biennio 2021-2022, 8.000 euro annui per il 2023) e su preventiva autorizzazione UE.
In tutti i casi, la concessione dell’incentivo è subordinata alla sussistenza di un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra i lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti.
Bonus assunzioni donne svantaggiate e i contratti a termine
Cosa succede, invece, se i contratti di lavoro sono a termine? In questo caso, ci sono varie ipotesi di applicazione del bonus assunzioni donne svantaggiate.
- con contratto stipulato nel 2023, è riconosciuto l’esonero pieno al 100% anche per il 2024 e fino a scadenza naturale del contratto, avendo riguardo alla durata massima di beneficio concedibile pari a 12 mesi
- se il contratto è stato stipulato nel 2023 e successivamente prorogato nel 2023, è riconosciuto l’esonero pieno al 100% anche per il 2024, avendo riguardo, al limite complessivo massimo di 12 mesi di beneficio concedibile
- infine se il contratto è stato stipulato nel 2023 e prorogato nel 2024 l’esonero potrà essere riconosciuto nella misura del 50%.
Calcolo dell’incremento occupazionale netto
La concessione dell’incentivo è subordinata alla presenza di un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra i lavoratori occupati in un dato periodo e il numero medio di lavoratori occupati nei 12 mesi precedenti.
Se sei un datore di lavoro desideroso di promuovere l’inclusione e la diversità nel tuo ambiente lavorativo, non perdere l’opportunità di sfruttare l’incentivo per le assunzioni di donne svantaggiate. Contatta ora il nostro team per ricevere assistenza e informazioni dettagliate su come beneficiare di questo incentivo e migliorare la tua forza lavoro.