Le nuove professioni? È boom dei lavoratori atipici

La buona notizia è che la pandemia ha comunque dato un’impennata alle nuove professioni. Non solo i lavori che prima non esistevano proprio, ma anche alcun mestieri che hanno necessariamente dovuto ampliare le proprie aree di intervento.

Prima fra tutti? La formazione. Vediamo perché.

Il lavoro atipico: cos’è e perché è in aumento

Ecco, però, che arriva la seconda notizia, meno buona: sono sempre di più i professionisti che, pur svolgendo lavori e mansioni di responsabilità medio-alta, rientrano nel cosiddetto lavoro atipico.

Ma cosa si intende con questo termine? I lavoratori atipici sono coloro i quali non hanno un ordine professionale proprio e una specifica previdenza, ma rientrano nel calderone della gestione separata Inps. L’aumento è stato vertiginoso:

  • nel 2008 i professionisti atipici erano 227mila
  • ora, invece, sono arrivati a 429mila

Con un incremento superiore all’80%. 

A fare un po’ la fotografia delle nuove professioni atipiche è lo studio del dipartimento Professioni di Confcommercio

L’esercito delle nuove professioni, sempre più atipiche

Se si volesse creare una vera e propria classifica delle professioni – nuove o vecchie – che rientrano nella atipicità del lavoro, allora l’elenco sarebbe piuttosto lungo e variegato.

Rientrano a pieno titolo, infatti, una pluralità di figure e di settori, come ad esempio:

  • formatori
  • consulenti aziendali
  • tributaristi
  • operatori sanitari
  • web designer
  • manager per l’internazionalizzazione

Al boom in termini numerici, però, non è stato associato un parallelo aumento, in questi dieci anni, anche del livello medio di reddito.

Nel 2008, infatti, il reddito medio pro capite era superiore ai 40mila euro. A distanza di oltre dieci anni, i compensi sono diminuiti del 25%. 

Perché le nuove professioni sono atipiche

C’è un motivo piuttosto evidente che rende le nuove professioni molto spesso atipiche, anche prima dell’impazzare dell’effetto Covid sulla organizzazione dei servizi. 

Sempre più spesso e con maggiore frequenza nascono, infatti, nuovi bisogni e nuove necessità. Questo fenomeno coinvolge sia le persone che le aziende. Ecco perché compito delle nuove professioni è quello di cavalcare le novità e tradurle, nel minor tempo possibile e nel modo più efficace, in soluzioni pratiche. 

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