Il colloquio di lavoro è uno step importante e a volte determinante nel processo di recruiting. È l’occasione per conoscersi, confermare le impressioni e andare oltre un semplice curriculum. Durante una call, un incontro in presenza o anche solo con un questionario, capita di dover rispondere a domande difficili che mettono a dura prova i nervi. Gestirle nel modo giusto può essere una preziosa opportunità per distinguersi e procedere nel processo di selezione.

3 regole valide sempre

Prima di entrare nel vivo dei discorso ci sono 3 regole da tenere a mente in un colloquio di lavoro:

Nessuna domanda è solo ciò che sembra. Dietro ad ogni quesito c’è di più. L’obiettivo non è la risposta, ma testare la resistenza allo stress del candidato e le sue capacità di adattamento.

La giusta dose di umorismo non guasta mai. Un sistema di difesa sotto pressione è sdrammatizzare. Occhio a non trasformare il colloquio di lavoro in uno “barzelletta”. L’ironia, usata con intelligenza, rende però lo scambio più leggero, e sottolinea una personalità brillante. 

Vietato dire bugie ma neppure “tutta” la verità. La sincerità paga, però non è il caso di esagerare. Farsi assumere è questione di marketing e di personal branding. Per “vendersi” come un prodotto, invece di mentire, si esaltano le qualità e si omettono i difetti. Scoprirli è compito del recruiter, quindi perché renderglielo più facile?

Colloquio di lavoro: le 5 domane più scomode

La lista delle domande difficili ad un colloquio di lavoro è parecchio lunga. Qui però elenchiamo quelle “antipatiche” per eccellenza e come approcciarle efficacemente.

Ci parli di lei. Non sei né dallo psicanalista né ad uno speed date. Non divagare, parla del tuo percorso personale e professionale spiegando ragioni delle scelte e traguardi ottenuti. Se ci sono periodi vuoti in cui non hai lavorato o studiato, evidenzia le tue esperienze, hobby e passioni.

Quali sono i suoi più grandi pregi e difetti? Non essere banale o falsamente modesto. Sii onesto ma senza scoprirti troppo. Parla dei tuoi punti deboli e di come ci stai lavorando per migliorarli.

Perché dovremmo assumere lei e non un altro? Si sa che ci sono più candidati, però tu non sai nulla di loro, né loro di te. Evita giudizi di merito, e sottolinea solo il tuo desiderio di contribuire al progetto dell’azienda. Tu sei convinto del valore delle tue idee e delle tue capacità.

Perché vuole essere dei nostri? La risposta più diretta e sincera è perché ovviamente cerchi lavoro, ma non basta. Preparati sul core business dell’impresa. Metti in risalto come i tuoi valori siano gli stessi e come quello specifico contesto sia ciò che stai cercando per crescere insieme.

Che stipendio si aspetta? Questa domanda in un colloquio di lavoro è tanto scomoda quanto scontata. Analizza il mercato per capire quali sono le retribuzioni medie per il settore e per il profilo per cui ti candidi.

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