Spesso nei processi di selezione del personale, oltre a CV o Cover Letter, i recruiters chiedono anche una lettera di referenze. Si tratta di uno strumento che certifica le competenze dell’individuo e ne esalta qualità morali e professionali. La fonte è di norma un referente autorevole o comunque affidabile, con cui si avuto a che fare in una precedente collaborazione.

Si distingue ovviamente dalla lettera di presentazione, che è scritta direttamente da chi risponde a un’inserzione. La lettera di referenze aumenta sensibilmente le possibilità di attirare l’attenzione di Head Hunters o responsabili delle Risorse Umane. Infatti rappresenta un valore aggiunto che testimonia le capacità di un lavoratore, basate su esperienza diretta e sul campo. In che modo chiederla e quando è il momento giusto per farlo? Oggi tratteremo proprio di questo argomento.

Il momento giusto

Non c’è una regola precisa che indica l’esatta scadenza entro cui chiedere una lettera di referenze. Tuttavia il segreto per cogliere il “momento giusto” è non far trascorrere troppo tempo. Infatti più ne passa più si perdono i contatti, cambiano ruoli e vertici aziendali e i ricordi si fanno meno vividi. Una buona regola è giocare d’anticipo e provvedere in concomitanza con le dimissioni. In questo modo non ci si dovrà affrettare a rintracciare le persone di riferimento, nel momento in cui un recruiter richiede ulteriori documenti di supporto per una candidatura importante. Da questo punto di vista i social oggi sono molto utili, in particolare quelli professionali e specializzati in ricerca di personale. Alcuni sono usati come risorsa proprio per questo scopo.

A chi chiedere una lettera di referenze e in che modo

Di solito la persona a cui chiedere una lettera di referenze è un ex datore con cui si è lavorato a stretto contatto e con cui si sono mantenuti buoni rapporti. Nel caso in cui le esperienze siano molte, basta raccogliere le 2 o 3 testimonianze più autorevoli e rilevanti. Se invece si ha un background professionale piuttosto scarno, si può estendere le domande anche a ex colleghi.

Ok, ma in che modo redigere la lettera di referenze? Scontato dire che è sbagliato e controproducente usare un tono tipo “la prego, o ti prego di raccomandarmi…”. Non si può chiedere in modo così esplicito di tessere le proprie lodi a qualcuno. Una buona strategia è esordire sottolineando quanta importanza ha avuto la precedente collaborazione, facendo per primi qualche elogio personale. A questo punto si può usare un’espressione simile “credo che lei, o tu, sia la persona giusta per valutare il mio operato, in base al lavoro svolto insieme…”. Per finire, meglio aggiungere una copia del proprio CV e della Cover Letter, così da dare modo a chi di dovere di allinearsi a quelle informazioni, confermandone la validità.

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