L’addio al reddito di cittadinanza è, oramai, definitivo. Il decreto Lavoro, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, descrive nel dettaglio il supporto formazione e lavoro che affiancherà l’assegno di inclusione. Vediamo nel dettaglio i due strumenti. 

Il supporto per la formazione e il lavoro

Questo primo strumento ufficializzato nel decreto Lavoro è rivolto ai cosiddetti occupabili, ossia a coloro i quali possono essere coinvolti in:

  • progetti di formazione
  • percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale
  • orientamento
  • accompagnamento al lavoro
  • politiche attive

Il Supporto per la formazione e il lavoro è utilizzabile dai componenti dei nuclei familiari, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare, in corso di validità, non superiore a euro 6.000 annui, che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione.

In caso di partecipazione ai programmi formativi, per tutta la loro durata e comunque per un periodo massimo di dodici mensilità, l’interessato riceve un beneficio economico, quale indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari ad un importo mensile di 350 euro. Il beneficio economico è erogato mediante bonifico mensile, da parte dell’INPS.

Come accedere al sussidio

Come accedere al supporto per la formazione e il lavoro? L’ente di riferimento per l’erogazione del sussidio è l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Sempre con il supporto dell’Insp, sarà creata una specifica piattaforma: il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa – SIISL.

Ogni possibile candidato dovrà poi sottoscrivere un patto di attivazione digitale e autorizzare la trasmissione dei dati relativi alla domanda ai centri per l’impiego o alle agenzie per il lavoro.

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