Il termine shelf life vuol dire “vita di scaffale”. In pratica rappresenta l’intervallo di tempo tra produzione e consumo, durante il quale un prodotto non dà rischi per la salute. Facile immagine l’importanza di questo dettaglio, dal punto di vista della qualità e sicurezza alimentare. Tutto chiaro? Beh allora chi stabilisce questo parametro e in che modo? Inoltre che differenza c’è tra termine di conservazione e data di scadenza? Oggi scioglieremo dubbi e daremo risposte.

Differenza tra termine di conservazione e data di scadenza

La shelf life ha un significato più esteso di quanto si possa immaginare. Innanzi tutto è bene fare qualche premessa per inquadrare il contesto. Più tempo passa, più peggiorano le caratteristiche chimiche e anche organolettiche di qualunque prodotto. Si modifica il colore, il gusto, la consistenza, l’odore e per finire pure i valori nutrizionali. Tutto questo, dopo un lasso variabile, compromette la qualità e sicurezza alimentare di cibi o bevande. Importante sapere che termine di conservazione e data di scadenza non sono la stessa cosa.

Il primo, di solito si accompagna con la dicitura “consumare preferibilmente…”. Ciò vuol dire che superato il limite, il cibo è commestibile, non pericoloso, ma di certo è molto denaturato rispetto allo standard iniziale. Se invece c’è scritto “Da consumarsi entro e non oltre…”, allora non è questione solo di palato ma anche di benessere. Oltre la data indicata, il cibo diventa immangiabile ma soprattutto pericoloso sotto il profilo della qualità e sicurezza alimentare.

Qualità e sicurezza alimentare: serve competenza

Riproponendo il quesito di inizio articolo: chi stabilisce la shelf life dei cibi? Di solito se ne occupa chi cura la produzione. Come? Partendo dalla tipologia di sostanza, dalle soluzioni di confezionamento, conservazione e dai trattamenti che ha subito. Si applica in pratica la cosiddetta biologia predittiva, che fa proiezioni su elementi già noti e sperimentati. Così si può immaginare con notevole attendibilità, il comportamento del prodotto nel tempo. Lo si fa con:

  • Verifica del processo produttivo
  • Raccolta di informazioni su materie prime e packaging
  • Analisi di eventuali contaminazioni
  • Controllo su dinamiche di stoccaggio e trasporto

Tutto questo per determinare non solo la vita commerciale di un genere di largo consumo, ma anche la qualità e sicurezza alimentare. A tal proposito è necessaria competenza ed esperienza e la formazione gioca un ruolo chiave. Time Vision, agenzia per il lavoro ed ente formatore, propone il Master Executive Quality & Food Safety Management, fiore all’occhiello della Academy di specializzazione. Grazie a questo percorso si acquisiscono tutte le skills e le certificazioni professionali più richieste oggi dalle imprese del settore.

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