Potranno partire dal 18 ottobre prossimo le domande di finanziamento per gli investimenti sostenibili 4.0. Le aziende del Mezzogiorno interessate ad avviare il proprio processo di transizione digitale possono recuperare una serie di spese ammissibili.

Quali sono le spese ammissibili?

Come specifica il decreto del ministero del Made in Italy, le spese ammissibili per gli investimenti sostenibili 4.0 sono:

  • macchinari, impianti e attrezzature;
  • opere murarie, nei limiti del 40 % (quaranta per cento) del totale dei costi ammissibili;
  • programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali
  • acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica
  • consulenza

Su quest’ultimo punto, il decreto dà specifiche indicazioni e cioè che:

  • spese per servizi avanzati di consulenza specialistica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti sono coperte nei limiti del 5 (cinque) per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili
  • per i soli programmi diretti alla promozione dell’efficienza energetica delle imprese, le spese per servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica sono coperte nei limiti del 3 (tre) per cento dell’importo complessivo delle spese ammissibili
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Chi può accedere agli investimenti sostenibili 4.0?

Il ministero ha individuato uno specifico target per gli investimenti sostenibili 4.0 e cioè le piccole e medie imprese delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). 

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio “DNSH”.

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a 400 milioni di euro a valere sull’obiettivo specifico 1.3, azione 1.3.2, del PN RIC 2021 – 2027.

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

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