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Dal 1 gennaio è diventata attuativa la riforma presente nel “decreto anticipi”. Provvedimento rivolto alle Pmi e si concentra su un nuovo riassetto del fondo di garanzia fino al 31 dicembre 2024.
Le cifre del fondo Pmi
La nuova implementazione del fondo di garanzia prevista per il 2024 riguarda un insieme di risorse che ammonta a 2,9 miliardi di euro con oltre 200 mila garanzie che saranno attivate entro il 31 dicembre. Cambia, rispetto al 2023, il tetto di garanzia per le imprese di fascia 1 e 2 (meno rischiose) che scende dal 60 al 55% e per le imprese di fascia 3 e 4 il cui fondo scende dall’80 al 60%.
Per le startup la copertura resta dell’80%. Mentre, la nuova misura esclude dall’accesso del Fondo di garanzia le imprese che rientrano in fascia 5, ossia le più rischiose.
Nuove regole su commissioni e per il Terzo settore
Il nuovo provvedimento presente nel decreto anticipi pone all’accento anche sulla commissione per il mancato perfezionamento delle operazioni di finanziamento da parte delle imprese. Commissione che sarà applicata solo a chi richiede la garanzia diretta con esclusione dei casi di rinuncia per quanto riguarda i beneficiari. Si fermano, dunque, le commissioni per le richieste di ammissione presentate dalle Pmi.
Infine, potranno beneficiare al Fondo di garanzia gli enti del Terzo settore ammessi. Le coperture per questo settore sono dell’80% con importo massimo di 60mila euro.
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Il Fondo di Garanzia può fornire alle Pmi nuove risorse finanziarie utili, soprattutto alle aziende più piccole, per avere quella liquidità necessaria, utile per investimenti in nuovi progetti. L’accesso al credito agevola la crescita e stimola l’innovazione, rendendo le Pmi più competitive sul mercato.
L’integrazione di nuove risorse nelle PMI può anche agevolare l’adozione di tecnologie avanzate e innovative. Investire in nuove soluzioni tecnologiche può migliorare l’efficienza operativa, ridurre i costi e potenziare la competitività.