Dal 26 gennaio l’INPS predisporrà i primi pagamenti relativi all’assegno di inclusione. A comunicarlo è lo stesso istituto di previdenza in una circolare ufficiale. Ecco tutte le date utili.

Le date da segnare in agenda

Ad avere per primi il beneficio economico previsto, saranno ovviamente le persone che hanno presentato subito la domanda di accesso all’assegno di inclusione. 

Dal mese di gennaio 2024 verranno, pertanto, avviate le verifiche istruttorie sulle prime domande presentate per l’assegno di inclusione per poter disporre i primi pagamenti:

  • per le domande presentate entro il 7 gennaio 2024, con Patto di attivazione digitale (PAD) sottoscritto entro la medesima data e con esito positivo dell’istruttoria, i pagamenti verranno disposti dal 26 gennaio 2024;
  • per le domande presentate dopo il 7 gennaio e comunque entro il 31 gennaio, con PAD sottoscritto entro il 31 gennaio 2024 ed esito positivo dell’istruttoria, il pagamento della mensilità di competenza di gennaio verrà disposto dal 15 febbraio; dal 27 febbraio verrà pagato l’importo del mese corrente (febbraio); pertanto, il pagamento, sebbene avviato a febbraio, prevederà il riconoscimento anche della mensilità di gennaio;
  • per le domande presentate dal mese di febbraio (e analogamente, per le domande presentate nei mesi successivi), il primo pagamento verrà disposto dal giorno 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del PAD; i successivi pagamenti verranno disposti il giorno 27 del mese di competenza.
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Le regole per l’accesso all’assegno di inclusione

Oltre alle date dei primi pagamenti, l’INPS nella stessa circolare ha ricordato l’intera procedura per accedere all’assegno di inclusione. 

Per poter accedere al beneficio è necessario presentare la domanda di assegno di inclusione, occorre effettuare l’iscrizione al Sistema Informativo di Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale del nucleo familiare.

In caso di sottoscrizione tardiva del PAD, il riconoscimento del beneficio decorrerà dal mese successivo a
quello di sottoscrizione del PAD stesso. Per tale motivo l’Istituto ha previsto una campagna di
comunicazione per sollecitare i richiedenti la misura per i quali non risulti sottoscritto un Patto di
attivazione.

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