Politiche del lavoro, ambiente e digitale: sono queste le aree di intervento dei Fondi Ue strutturali 2021-2027. Dopo mesi di confronto in sede europea, è arrivato, infatti, finalmente l’accordo.

Fondi Ue: quanto arriverà e per cosa

L’importo totale della programmazione dei Fondi Ue per il 2021-2027 è di circa 43 miliardi di euro. che arrivano a 75 se si considera l’ampia finestra dei co-finanziamenti nazionali.

Sono 5 gli obiettivi del programma di fondi strutturali e per ciascuno di essi sono previste determinate risorse:

  • OBIETTIVO 1 per un’Europa più intelligente (in questo capitolo rientra la digitalizzazione)
  • 2: un’Europa più verde per la transizione ecologica dell’economia
  • 3: per un’Europa più connessa
  • 4: un’Europa più sociale ed inclusiva (e qui rientrano le misure di sostegno del lavoro)
  • 5: e, infine, un’Europa più vicina ai cittadini.

Le risorse per ogni singola missione saranno, poi, così divise:

  • 17,5 miliardi per il lavoro (misura 4)
  • 9,2 miliardi per la digitalizzazione
  • 9 miliardi per la transizione green
  • 1,7 miliardi per l’asse numero 3
  • e infine 2,2 miliardi per l’asse numero 5

La digitalizzazione priorità dei Fondi Ue 2021-2027

La digitalizzazione dell’economia, come detto, è uno degli elementi centrali della programmazione delle risorse europee. Nello specifico, l’obiettivo legato alla digitalizzazione prevede una serie di risultati che il sistema economico italiano – e, in generale, quello europeo – devono ottenere. E cioè:

  • sostenere l’introduzione di pratiche e tecnologie digitali nelle imprese
  • incrementare la condivisione e l’inter-operabilità di dati e informazioni tra pubblico e privato,
  • migliorare l’accessibilità e l’utilizzabilità dei servizi pubblici digitali da parte dei cittadini e delle imprese,
  • sostenere la messa a punto e l’impiego di tecnologie digitali in grado di contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza e legalità,
  • accrescere l’utilizzo delle tecnologie digitali per la gestione delle informazioni e l’erogazione dei servizi in ambito sanitario per il raggiungimento di standard comuni fra i diversi territori nell’interesse dei cittadini.

Il ruolo della formazione

Va da sè che per consentire al Paese un processo del genere, sarà necessario formare personale competente.

Il  FESR sostiene sia la formazione e l’aggiornamento delle risorse umane delle imprese per renderle funzionali ai processi di ricerca e innovazione, di transizione e sviluppo tecnologico, sia l’introduzione di nuove professionalità, spesso a cavallo fra diverse discipline, che possono agevolare le imprese nell’acquisire, nell’utilizzare e nello sfruttare a pieno le potenzialità delle nuove tecnologie.

Le politiche del lavoro: i destinatari

Nella programmazione 2021-2027 dei fondi europei c’è, come detto, ampio spazio dedicato al sostegno del lavoro.

In un’ottica di rafforzamento delle competenze chiave lungo tutto l’arco della vita, sono destinate adeguate risorse alla formazione permanente e continua, intervenendo prioritariamente sui:

  • lavoratori meno qualificati e autonomi meno protetti,
  • appartenenti a settori maggiormente colpiti dalla crisi.

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