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Transizione 4.0: spiraglio sui fondi per la formazione

Transizione 4.0: spiraglio sui fondi per la formazione

Il 2022 ha segnato, da un lato, la conferma dell’utilizzo, da parte delle aziende, delle misure previste dal piano Transizione 4.0. Dall’altro, però, anche la fine di uno dei filoni più ricercati dalle aziende stesse per spingere la digitalizzazione, e cioè la Formazione 4.0.

Migliaia le imprese di tutto il territorio nazionale che, in ogni settore produttivo e di ogni dimensione, hanno avviato e confermato percorsi di upskilling e reskilling dei propri dipendenti sulle principali tematiche legate alla transizione digitale richiesta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Adesso, con l’avvio del 2023, una delle anime centrali del piano, e cioè la Formazione 4.0, non compare più al centro dell’agenda del Governo. Ma arrivano importanti spiragli circa l’arrivo di nuovi fondi dal PNRR.

Le nuove risorse per la Transizione 4.0 e per la formazione

La notizia è arrivata direttamente dal neo ministro al Made in Italy, Adolfo Urso, che ha parlato di un disegno di legge al vaglio del ministero con l’obiettivo di rivedere tutti gli incentivi per le imprese legati alla digitalizzazione.

La revisione degli incentivi avrà, ovviamente, un criterio specifico, esattamente come spiegato dal ministro:

si partirà dall’esperienza delle imprese e dai dati relativi al tiraggio di ciascun strumento del Piano

Adolfo Urso, ministro del Made in Italy

Cosa vuol dire? Che in attesa di trovare un capitolo specifico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da poter destinare al rifinanziamento dell’intero piano Transizione 4.0 – compresa la Formazione 4.0 – il ministero prima analizzerà l’effettivo utilizzo di ogni sua componente.

Proprio questo passaggio fa ben sperare ad una riproposizione della Formazione 4.0 anche il 2023, visto l’ampio utilizzo da parte delle aziende dei crediti d’imposta per il potenziamento delle skills digitali dei propri dipendenti.

I nuovi crediti d’imposta: verso la conferma?

Una duplice buona notizia, dunque, per le aziende. Perché l’ultimo periodo di attività della Formazione 4.0 ha visto un aumento dei crediti di imposta utilizzabili in compensazione dalle aziende che avviano piani di formazione in chiave digital. Le ultime aliquote approvate dal ministero erano:

  • 70% delle spese per le piccole aziende
  • 50% per le medie
  • e 30% per i grandi gruppi industriali
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