Fondi interprofessionali e formazione sono, da sempre, un connubio solido. Ma, anche grazie alle misure varate dal Governo, sono sempre di più le opportunità a disposizione delle aziende che vogliono potenziare le proprie skills interne, in modo agevolato. Vediamo quali sono.

Gli avvisi formativi dei fondi interprofessionali

Gli avvisi periodici emanati dai consigli di amministrazione dei singoli fondi interprofessionali sono il primo esempio, strutturato, di opportunità formative per le aziende. Il beneficio, in questo caso, è doppio: non solo si raggiungono importanti obiettivi di business, legati all’inserimento di:

  • nuove competenze che possono ampliare i mercati
  • o di competenze rafforzate che aggiungono al primo obiettivo anche quello di migliorare le dinamiche aziendali interne

ma si ottengono importanti agevolazioni economiche che coprono parzialmente, se non addirittura totalmente, i costi che le imprese devono sostenere per avviare percorsi formativi interni.

Quali sono le misure previste dai fondi?

Sono due le tipologie di avvisi formativi che, periodicamente, pubblicano i fondi interprofessionali, con due differenti tipologie di formazione da coprire:

  • gli avvisi generalisti, per la formazione obbligatoria, a cui le aziende partecipano per aggiornare le competenze dei propri dipendenti in base alle tematiche e alle normative vigenti
  • e gli avvisi specifici, quasi sempre tematici

Questi ultimi sono, spesso, legati a precisi obiettivi formativi necessari al potenziamento del business delle aziende iscritte, e cioè:

  • competenze digitali
  • transizione ecologica
  • skills manageriali per una gestione migliore d’impresa
  • inserimento lavorativo di nuove risorse da formare prima dell’ingresso

Il ruolo dei fondi interprofessionali nel Fondo Nuove Competenze 2022

È questa la novità sostanziale, per questo 2022, per quanto riguarda i fondi interprofessionali. Proprio a loro il nuovo bando del Fondo Nuove Competenze 2022 ha assegnato un ruolo importante ai fondi interprofessionali, che sono chiamati a guidare e gestire i piani formativi delle aziende che vogliono aderire.

Perché questo cambiamento? Perché tra le indiscrezioni del decreto interministeriale tanto atteso, a firma dei ministri per il Lavoro e per l’Economia, ce n’è una in particolare, che annulla la possibilità – prima concessa – alle aziende di svolgere la formazione “privatamente” direttamente al proprio interno.

Per ottenere i benefici del Fondo Nuove Competenze 2022, infatti, i piani formativi e, soprattutto, i processi formativi dovranno avere la supervisione di:

  • fondi interprofessionali
  • ed enti privati accreditati che certifichino le competenze in uscita
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