Il futuro del lavoro in Italia dal 2023 al 2027

Il mercato del lavoro in Italia da qui al 2027 è sotto il segno +. Lo dimostra a chiare lettere le previsioni elaborate dal sistema Excelsior . Nei prossimi cinque anni  le imprese e la Pubblica Amministrazione avranno bisogno di circa 3,8 milioni di lavoratori.

” Il 72% dei quali (2,7 milioni) sostituiranno gli occupati in uscita dal mercato del lavoro (la cosiddetta replacement demand). Il restante 28% della domanda rappresenterà l’entrata di nuovi lavoratori determinata dall’espansione economica che si tradurrà in una crescita dello stock occupazionale di oltre un milione di lavoratori (la cosiddetta expansion demand)”.

I trend del mercato del lavoro

In cima ai trend per i prossimi cinque anni ci sono:

  • commercio e turismo che avranno un fabbisogno di oltre 750mila unità ;
  • servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e la PA che avranno bisogno di 567mila unità;
  • la filiera della “salute” che richiederà 477mila occupati;
  • formazione e cultura con 436mila;
  • finanza e consulenza con quasi 430mila unità ;
  • costruzioni e infrastrutture circa 270mila unità.

Dove si concentrano le occupazioni grazie ai fondi del PNRR

 Le filiere dove si concentra il 70% del flusso di occupati attivati grazie ai fondi del PNRR sono:

  • costruzioni e infrastrutture (21%);
  • turismo e commercio (18%);
  • servizi avanzati (16%) ;
  • formazione e cultura (13%).

La formazione e le competenze indispensabili per il mercato del lavoro

Crescono, cosi come confermato dai dati, le richieste di assunzioni da parte delle aziende ma servono lavoratori qualificati e formati. Le imprese dovranno invece raccogliere la sfida dell’innovazione guardando agli strumenti normativi e colmando il divario di genere che ancora rappresenta un neo per la crescita del mercato del lavoro.

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