I lavoratori più richiesti sono quelli informatici

I lavoratori Ict restano i più cercati dalle aziende. Il 60% delle imprese italiane che ha preso a lavorare, o cercato di assumere, lavoratori Ict ha avuto difficoltà a coprire i posti vacanti. Dai dati Eurostat emerge che dal al 2012 al 2022, il numero di specialisti ICT nell’UE è aumentato del 57,8 %, quasi 7 volte l’aumento (8,8 %) dell’occupazione totale. Nel 2022, l’81,1% degli uomini era impiegato come specialista ICT nell’UE contro il 18,9% delle donne. Nel 2022, circa due terzi (65,4%) degli specialisti in TIC nell’UE avevano completato un livello di istruzione terziaria.

Dati che dimostrano un trend positivo per questa professione non però in Italia dove diventa difficile per assenza di competenze trovare le figure adatte.

La  formazione non si ferma ai banchi di scuola o all’Università

Pensare   che quello che si è appreso tra i banchi di scuola o all’Università sia sufficiente per tutta la vita è uno degli errori più grandi che un lavoratore, seppur preparato possa commettere. In particolar modo  un lavoratore nel settore ITC.

”L’introduzione delle nuove tecnologie e della digitalizzazione, spesso definita come la “quarta rivoluzione industriale”,  – si legge  nel rapporto OCSE- sta avendo un impatto sulla società attraverso cambiamenti nel modo in cui le persone vivono, lavorano e interagiscono tra loro”.

Ecco perchè formarsi e adeguare le proprie competenze per tutta la vita lavorativa diventa fondamentale per chi un lavoro lo cerca ma anche per chi  già lo ha

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