A 24 ore dal click day per la richiesta di lavoratori extracomunitari legati al Decreto Flussi 2022 c’è stato un vero e proprio boom di richieste. Rispetto agli 82mila circa posti a disposizione, infatti, le domande delle aziende hanno superato quota 240mila. I dati ufficiali del Viminale dimostrano l’esigenza delle aziende di attivare questi contratti di lavoro, sia stagionali che non.

I numeri del Decreto Flussi e la localizzazione geografica

In realtà, il boom di richieste si è registrato subito. A distanza di un’ora dall’avvio del click day. Le regioni dove si sono registrate le maggiori richieste sono state il Veneto e la Toscana.

Mentre, invece, i due settori produttivi che hanno chiesto la possibilità di contratti di assunzione stagionali e non di lavoratori extra comunitari sono stati:

  • l’agricoltura
  • il settore ricettivo

Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di richieste di contratto di lavoro stagionale. Cosa significa? Che al termine della “stagione” di lavoro, molto probabilmente i lavoratori coinvolti dovranno tornare nei propri Paesi di provenienza.

I dati del Viminale configurano anche la provenienza dei lavoratori richiesti, che sono principalmente localizzati in:

  • Africa (Marocco, Tunisia, Senegal, Nigeria e Mali)
  • Est Europa (Albania, Macedonia)
  • Asia (India, Pakistan)

I contratti non stagionali

Ma il Decreto Flussi 2022 prevede anche contratti di lavoro non stagionali. Per questa tipologia, le richieste sono state oltre 30mila.

I settori produttivi dove si sono concentrate le maggiori richieste sono:

  • autotrasporto
  • edilizia
  • meccanica
  • telecomunicazioni
  • turistico-alberghiero
  • cantieristica navale

Il Decreto Flussi per l’agricoltura

Per l’agricoltura, però, le disposizioni del Decreto Flussi prevedono una strada preferenziale. O meglio, una semplificazione dell’iter.

Proprio per questo particolare settore, infatti, ci sarà una corsia preferenziale e cioè: le richieste non accolte in prima istanza saranno esaminate in via prioritaria nell’ambito dei successivi decreti. Le aziende agricole, quindi, non dovranno presentare una seconda istanza per accedere.

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