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E’ ampio lo spazio che il Pnrr del Governo Draghi dà agli Incentivi alle imprese del Sud. Si tratta di una riforma degli incentivi che dallo stato attuale.
Adesso sono tanti i requisiti di accesso piuttosto specifici e dettagliati per accedere agli incentivi. Con la riforma si andrà verso una semplificazione generale per consentire alle imprese del sud di usufruire degli incentivi.
Piano degli incentivi: i tempi
Sono due le fasi “istituzionali” che riguarderanno il piano degli incentivi alle imprese del sud:
- entro il 30 giugno 2021 si insedierà la commissione interministeriale che avrà il compito di predisporre lo schema di disegno di legge
- entro il 30 settembre 2021 il disegno di legge sarà presentato alle Camere
Incentivi più veloci per le imprese del sud
E’ questo l’obiettivo della semplificazione complessiva del piano di incentivi per il sud. Semplificare l’accesso alle agevolazioni vuol dire ridurre i tempi per le aziende del sud.
Stando a quanto scritto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, la riforma porterà
vantaggi notevoli soprattutto alle piccole e medie imprese insediate nelle aree meno sviluppate o depresse
Imprese del sud e incentivi: contratti di sviluppo per le pmi
Tra gli incentivi alle piccole e medie imprese di tutto il territorio nazionale e, in particolare, del sud, il Piano Nazionale di ripresa e resilienza conta anche il potenziamento dei Contratti di Sviluppo.
I contratti di sviluppo consentono investimenti
- strategici
- innovativi
- legati a progetti di filiera
Particolare attenzione viene data alle imprese che si trovano nel Mezzogiorno. I contratti di sviluppo sono una misura coerente con gli aiuti di Stato. Le risorse previste dal Pnrr del Governo Draghi consentiranno di attivare 40 nuovi contratti di sviluppo. La leva sugli investimenti sarà importante.
Transizione 4.0 per le imprese del sud
E’ questo un altro asset degli investimenti che il Governo Draghi sta programmando per il futuro del sistema produttivo meridionale. Il piano Transizione 4.0 destinato al sud riguarderà non solo le infrastrutture digitali e il potenziamento delle reti di connessione, ma anche l’acquisto di beni materiali e il relativo piano di formazione 4.0 da destinare ai dipendenti delle aziende.
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