Crediti d’imposta e fondi per la formazione: sono questi gli incentivi principali previsti dal Mimit per accompagnare le aziende verso la dimensione industria 5.0. Cosa vuol dire? Che tutte le imprese interessate ad affrontare la digitalizzazione possono approfittare di importanti agevolazioni. Ecco quali sono.

Industria 5.0: i crediti d’imposta

Iniziamo dai crediti d’imposta, che. per industria 5.0, sono la continuazione del piano Transizione 4.0. Il Ministero del Made in Italy ha, infatti, proposto di ampliare anche al biennio 2024-2025 tutte le agevolazioni già in essere. E di potenziarle. O meglio, di affiancare i 6,4 miliardi previsti dal piano Transizione 4.0 ai fondi europei RePowerEu da 6,3 milioni previsti per industria 5.0.

Transizione 4.0: i crediti

Per il piano Transizione 4.0 i crediti d’imposta confermati riguardano gli investimenti in beni strumentali, con l’obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. 

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

E le aliquote sono le seguenti:

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
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I potenziamenti per Industria 5.0

Accanto ai fondi per la Transizione 4.0, a gennaio arriverà il nuovo decreto ministeriale che sbloccherà le risorse europee destinate all’industria 5.0, e che avranno l’obiettivo di declinare l’innovazione digitale con la sostenibilità aziendale.

Cosa vuol dire? Che le aziende che investiranno in beni materiali e immateriali, ma che aggiungeranno altri elementi all’investimento, potranno usufruire di ulteriori agevolazioni. Qualche esempio:

  • autoproduzione e autoconsumo da fonti rinnovabili
  • formazione dei dipendenti su tematiche relative alla sostenibilità

Per la sostenibilità, la piena risposta rientra nelle competenze green introdotte dalla nuova edizione del Fondo Nuove Competenze. Stesso discorso vale per le skills digitali, confermate in pieno dal nuovo FNC e che concorrono alla resilienza delle aziende. 

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