Intelligenza artificiale: come cambiano i lavori

L’evoluzione del mercato del lavoro dipende da vari fattori e, soprattutto, dal disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Mismatching che penalizza le aziende che, in molti casi, non riescono a trovare nuove risorse in linea con i profili ricercati. L’intelligenza artificiale, però, può diventare un valore aggiunto per le imprese. 

Ai come risorsa per creare profili delineati

Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro può crearsi in seguito a un “mancato dialogo” tra formazione e richieste delle imprese. Ciò determina la creazione di profili professionali che non hanno tutte le skills necessarie per il superamento di colloqui o selezioni. 

L’intelligenza artificiale sta iniziando a essere uno strumento utile che le aziende adoperano per delineare profili specifici e, in qualche modo, creare “le linee guida” per formarli e far sì che abbiano tutte le carte in regola con le giuste competenze.

Le professioni più richieste

L’intelligenza artificiale è facile intuire che andrà a sostituire molte mansioni con l’automazione. Un professionista, per rimanere tale in un mercato del lavoro in costante evoluzione, deve riuscire a interpretare l’AI come risorsa e non come macigno. 

Pertanto, le professioni che avranno una crescente richiesta nei prossimi anni saranno quelle legate alle public utilities, ai servizi per la persona, ma anche quelle legate all’educazione, alla formazione e alla gestione delle risorse umane. La crescita ci sarà anche negli ambiti delle professioni manageriali.

Assisteremo a un balzo della domanda per ingegneri gestionali, fisici, imprenditori di servizi per imprese e persone, psicologi del lavoro, specialisti dell’organizzazione del lavoro e specialisti di sistemi economici.

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? CLICCA PER MAGGIORI INFO

La domanda che potrebbe calare

Il ruolo dell’intelligenza artificiale può favorire determinati settori, ma potrebbe apportare meno benefici ad altri. Potrebbe calare la domanda per tecnici sanitari, personale non qualificato nei servizi di ristorazione, operatori di call center, centralinisti e venditori a distanza.