Il 23% della popolazione maschile è inattiva al lavoro

3,6 milioni di maschi inattivi al lavoro è la cifra impietosa che emerge dal Rapporto Randstad Research .

“Ad oggi, – si legge nel rapporto – circa un uomo su cinque è inattivo per la fascia dai 30 e i 69 anni. Troppi giovani non trovano un lavoro, troppi, meno giovani, lo abbandonano prematuramente”.

Al Sud e nelle isole il più alto tasso di inattività

E’ nelle regioni del Sud Italia e nelle isole di Sicilia e di Sardegna che si registra la percentuale più alta di maschi inattivi al lavoro. Non sono solo le donne dunque a non cercare più lavoro al Sud ma anche una vasta fetta di popolazione maschile. Al Sud, infatti, risulta inattivo il 63% degli uomini tra i 30 e i 34 anni, percentuale che sale, vertiginosamente, raggiungendo quasi il 70% per la fascia di età successiva.

maschi inattivi

Inattivi e poveri digitali

Oltre all’inattività a pesare su questa fetta di popolazione è anche la povertà digitale. La povertà digitale è , infatti, un fenomeno che riguarda soprattutto gli inattivi. Il dato di chi è in difficoltà supera il 5%. E sale all’11,3% tra i disoccupati e arriva fino a quasi la metà degli inattivi (44,6%). Formazione e buone pratiche rappresentano lo strumento ideale per uscire da questa situazione.

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