Qui il lavoro è a tempo determinato

L’Italia è il paese del lavoro precario.

In Europa circa un lavoratore su 8 ha un lavoro a tempo determinato secondo i dati del Eu labour force survey di Eurostat il nostro paese registra la tendenza peggiore rispetto al lavoro precario tra i 27 Paesi della UE nell’ultimo decennio.  Per quanto riguarda il lavoro precario infatti l’Italia è con il 13,5%, al sesto posto in Ue. E’ il Sud la fetta di paese a risentire di più di questa scelta. Se al Nord il valore si attesta intorno al 14% circa, nel Centro al 16,3%, al Sud la percentuale di precari sale al 23% degli occupati.

Le aziende possono ricorrere agli incentivi

Spesso le aziende dimenticano l’esistenza di moltissimi bonus lavoro e incentivi all’assunzione per contrastare la crisi economica. Giovani, Neet, Under36, expercettori di RDC, donne, gli sgravi contributivi, le agevolazioni e incentivi all’assunzione hanno l’obiettivo di abbattere i costi per le aziende e favorire, di conseguenza, l’occupazione dei lavoratori. Le varie agevolazioni per le assunzioni aiutano le imprese a limitare il peso dei contributi INPS da versare per i lavoratori.

Lavoro precario: la formazione aiuta la stabilizzazione

La formazione continua  aiuta a crescere sia gli imprenditori che i lavoratori. Un lavoratore precario più è formato più può avere la possibilità di veder ribaltata la propria posizione lavorativa.

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