Sono oltre 450mila i cittadini extra Ue che potranno entrare nel nostro Paese fino al 2025 in virtù del Decreto Flussi. A stabilirlo un decreto del presidente del Consiglio dei ministri che non solo analizza il numero di permessi consentiti anno per anno, ma anche le modalità di accesso. I dettagli.

I dettagli del decreto

ll decreto del presidente del consiglio dei ministri definisce i criteri per la determinazione dei flussi, nell’ambito e al di fuori delle quote, fissa le quote per il triennio e dà disposizioni sulle procedure.

Saranno ammessi in Italia complessivamente 452 mila cittadini stranieri, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, così suddivisi:

  • 136.000 cittadini stranieri per l’anno 2023;
  • 151.000 cittadini stranieri per l’anno 2024;
  • 165.000 cittadini stranieri per l’anno 2025.

Per le quote del 2023, le domande potranno essere inviate:

  • dal 2 dicembre, per i lavoratori subordinati non stagionali di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia;
  • dal 4 dicembre per gli altri lavoratori subordinati non stagionali;
  • dal 12 dicembre per i lavoratori stagionali.

I settori attualmente interessati dal Decreto Flussi

I settori produttivi dove si sono concentrate le maggiori richieste di ingresso in Italia tramite Decreto Flussi sono:

  • autotrasporto
  • edilizia
  • meccanica
  • telecomunicazioni
  • turistico-alberghiero
  • cantieristica navale
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Decreto Flussi: cosa devono fare le aziende

Chi intende assumere una persona non comunitaria residente all’estero deve compiere due passaggi:

  • presentare al centro per l’impiego competente una richiesta di personale per verificare la disponibilità di lavoratori con le caratteristiche richieste
  • richiedere il nulla osta al lavoro allo Sportello unico per l’immigrazione

Con una piccola aggiunta da fare, e cioè che il datore di lavoro prima dell’invio della richiesta di nulla osta al lavoro verifichi, presso il Centro per l’Impiego competente, che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all’estero. 

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