Manca praticamente solo il decreto: del programma GOL si iniziano a conoscere davvero tutti i dettagli. Dopo la presentazione ufficiale al ministero del Lavoro, si delineano gli obiettivi e le modalità.

Gli obiettivi del programma GOL

Non solo lavoro o processi di formazione: la Garanzia di occupabilità dei lavoratori ha anche obiettivi di natura diversa.

Nel dettaglio:

  • Innovazione e sperimentazione: in GOL devono trovare spazio anche interventi innovativi e sperimentali, che possano costituire base per il cambiamento nell’ottica della condivisione delle buone prassi
  • Confronto tra aziende e territorio: possono essere sperimentate soluzioni «negoziate» che facilitino l’ingresso in azienda – dei veri e propri «patti territoriali», volti a fornire strumenti dedicati in termini di formazione condizionati all’assunzione

Le caratteristiche della formazione

Sono 4 gli elementi principali dei percorsi di formazione pensati per il programma di Garanzia Occupazionale dei Lavoratori:

  • personalizzata,
  • duale,
  • con il coinvolgimento delle imprese nella definizione del fabbisogno,
  • anche con formazione ad hoc se vincolata ad un impegno assunzionale

Garanzia di occupabilità dei lavoratori: i dettagli

La prima notizia – positiva – è che la misura è coperta da un punto di vista finanziario. I soldi, insomma, non mancano perché sul piatto ci sono circa 5 miliardi di euro.

Ma c’è anche un elemento che si conosce e che il ministro Orlando ha ribadito più volte: il numero di persone coinvolte.

Il programma GOL fino al 2025 prevede:

  • 3 milioni le persone coinvolte nella garanzia di occupabilità lavoratori
  • di questi, 800mila avranno percorsi di formazione specifici
  • il 40% dei percorsi di formazione riguarderà le competenze digitali.

Come saranno ripartite le risorse del programma GOL?

Saranno i decreti ministeriali a stabilire la precisa divisione delle risorse a disposizione per la misura, in generale, e per le sue declinazioni territoriali.

In base ai soggetti destinatari, i criteri sono i seguenti:

  • 40% Flusso di beneficiari NASPI
  • 10% Lavoratori in CIGS per almeno sei mesi nell’anno
  • 5% Lavoratori occupati
  • 30% Persone in cerca di occupazione
  • 15% Beneficiari RDC correnti indirizzati ai CPI.

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