Programma GOL ai nastri di partenza: entro questo mese, infatti, il piano di politiche attive voluto dal ministro per il Lavoro Andrea Orlando diventerà operativo.

La Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori è finanziato per circa 5 miliardi di euro, tra risorse europee del React Eu e del PNRR.

L’obiettivo della misura, inserita anche nel Pnrr del Governo Draghi, è quello di formare e ricollocare sia i disoccupati che le persone in transizione occupazionale.

I percorsi del programma GOL a sostegno del lavoro

Sono cinque i percorsi inseriti nel programma GOL a sostegno del lavoro:

  • reinserimento lavorativo per i disoccupati che hanno competenze aggiornate, tali da essere facilmente spendibili
  • aggiornamento, ossia l’upskilling delle competenze, con un periodo di formazione a breve termine
  • riqualificazione, e cioè il reskilling per i lavoratori che, invece, hanno necessità di un percorso più approfondito per potenziare le proprie competenze
  • lavoro ed inclusione: in questo percorso più complesso, ogni lavoratore preso in carico sarà accompagnato anche dalle rete territoriali dei servizi per il lavoro
  • ricollocazione collettiva: è, ovviamente, un percorso a parte, rivolto principalmente a gruppi di lavoratori ad esempio in aziende in crisi.

I numeri da raggiungere entro il 2025

Stando alla programmazione del Pnrr, gli obiettivi numeri da raggiungere entro il 2025 sono piuttosto impegnativi: si parla di una potenziale platea di oltre 3 milioni di persone.

Di questi:

  • il 75% deve essere donna, oppure disoccupato di lunga durata, o disabile, giovane under 30 o lavoratore over55
  • 800 mila dovranno essere coinvolti in percorsi di formazione
  • e, nello specifico, circa 300 mila dovranno potenziare le competenze digitali.

Il ruolo delle formazione

La formazione è uno dei protagonisti assoluti del programma GOL, come spiegato proprio dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, al termine di una delle ultime riunioni di aggiornamento in sede ministeriale.

Centrale sarà la definizione di appropriati percorsi che integrino politiche attive e formazione, a partire dai deficit di competenze del lavoratore opportunamente valutati nel contesto del mercato locale di riferimento e coinvolgendo il sistema delle imprese. Sono le politiche di “upskilling” e “reskilling” che il Paese si aspetta e che la Commissione europea ci chiede in attuazione del PNRR”

Andrea Orlando, ministro per il Lavoro

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