Sono 12 le gravi violazioni in termini di sicurezza sul lavoro che possono portare un’azienda a chiudere dopo un controllo da parte degli ispettori. A stabilire l’elenco degli errori in cui non incorrere è proprio l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la recente circolare del 9 dicembre

Vediamo, quindi, in quali casi le imprese rischiano la chiusura.

Sicurezza sul lavoro: i casi di violazione da evitare

La prima grave violazione è la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi, seguita dalla mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed evacuazione.

Ma è subito il terzo punto dell’elenco a porre l’attenzione sulle competenze in materia: anche in caso di mancata formazione sulla sicurezza sul lavoro, infatti, le imprese controllate dagli ispettori saranno costrette a sospendere le proprie attività.

Rientrano nelle gravi violazioni anche la mancanza di:

  • costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile
  • elaborazione piano operativo di sicurezza (POS)
  • fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall’alto
  • protezioni verso il vuoto
  • applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno
  • Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi
  • Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi
  • protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale)
  • e, infine, omessa vigilanza in ordine alla rimozione o modifica dei dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo

Come evitare le sanzioni

Leggendo nel dettaglio tutte le gravi violazioni in cui le aziende possono incappare, va da sè che l’elemento fondamentale è la formazione del personale sui temi della sicurezza sul lavoro.

Solo attraverso una formazione diffusa sulle tematiche della sicurezza, e la presenza stessa di alcuni ruoli chiave nella materia, l’azienda avrà la certezza di adempiere in modo naturale a tutti gli obblighi e le misure.

Proprio l’INL specifica che può capitare che, in un’azienda, non ci sia proprio il piano di sicurezza aziendale. In questo caso, si legge nella circolare

andrà opportunamente valutata, successivamente alla revoca del provvedimento di sospensione, l’estensione dell’accertamento a tutti i profili di competenza e in particolare a quelli attinenti alla salute e sicurezza, attivando anche nuovi accessi

Verso il patto per la sicurezza

Già qualche settimana fa si era parlato di sanzioni più severe per le imprese che non rispettavano i protocolli di sicurezza. Con la ferma volontà da parte del Governo Draghi di iniziare a ragionare su un nuovo patto sulla sicurezza basato su:

  • coinvolgimento degli attori del sistema nazionale di prevenzione
  • rafforzamento dei controlli
  • promozione di una maggiore sensibilizzazione di lavoratori e imprese
  • potenziamento della formazione e l’informazione per costruire una cultura della sicurezza, a partire dal mondo della scuola
  • e un sostegno economico alle aziende.

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