Cresce il giro d’affari delle medie imprese al Sud

Le medie imprese del Sud aumentano in dieci anni il loro giro d’affari rispetto alle Imprese del Centro Nord. Il 2022 regala un bel segno ”più” alle imprese del Mezzogiorno . A certificare nero su bianco l’allungamento del passo delle medie imprese del Sud su quelle del Centro Nord è l’ultimo rapporto elaborato dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere.

Imprese del Sud: in dieci anni aumentato il fatturato

Gli ultimi dieci sono stati anni intensi per le imprese del Sud rispetto a quelle da Roma in su. Tra il 2011 e il 2020, le imprese del Mezzogiorno hanno visto crescere il loro fatturato del 35,2% (contro il 16,7% delle altre aree d’Italia), la produttività del +28,3% (contro il +20%) e la forza lavoro del +25,6% (contro il +19,8%). Di queste quasi il 40% opera in Campania.

Il caso Campania

Quasi una media impresa su 10 è del Sud. Su 316 aziende leader del cambiamento provenienti dal Mezzogiorno (3.174 complessivamente operanti in Italia), il 40% circa si trova in Campania. ”Nel 2020 – si legge nel rapporto- fatturano 14,6 miliardi di euro, coprono l’11,5% del valore aggiunto del totale manifatturiero della stessa area e il 30% delle loro vendite è destinato all’estero. Alimentare-bevande, meccanico e chimico-farmaceutico sono i settori principali in cui operano, rappresentando oltre l’80% del giro d’affari complessivo”.

E’ l’ottimismo uno dei motori delle aziende del Mezzogiorno che puntano a lasciarsi alle spalle i due anni di crisi pandemica. Oltre alla voglia di farcela le imprese del Mezzogiorno guardano con attenzione alle possibilità date dal PNRR.

PNRR e Digitale: il futuro al Sud inizia da questo

Meno sensibili al dato ambientale ma più attratte dalle possibilità del PNRR e del Digitale è cosi che appaiono le medie imprese italiane del Mezzogiorno. Il 71% delle medie imprese meridionali, infatti, punta sul PNRR: il 48% si è già attivato mentre il 23% ha in programma di farlo nel breve termine. C’è però un altro 29% che non pensa di avvantaggiarsi delle opportunità previste dal Piano.

Per accompagnare la propria crescita, il 76% è pronto ad investire nelle tecnologie abilitanti tra il 2022 e il 2024, una quota assimilabile a quella del resto d’Italia (75%), ma in crescita rispetto al triennio precedente quando la percentuale delle medie imprese meridionali che avevano imboccato la via della transizione 4.0 era stata pari al 71%. Inoltre il 44% delle medie imprese del Mezzogiorno è pronta ad investire in processi di co-innovazione entro il 2024 con almeno un soggetto esterno alla propria azienda, contro il 53% di quelle localizzate nelle altre aree. Il 32% punterà sulla collaborazione con le Università per la co-innovazione di prodotti e servizi (contro il 40%), il 3% con i subfornitori (contro il 12%) e il 15% con i clienti (contro il 17%)

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