Pandemia, disuguaglianza economica, innovazione tecnologica e digitale. Sono questi alcuni dei motivi che, negli anni, hanno acuito la povertà e l’aumento del tasso di disoccupazione nei paesi dell’Unione Europea (UE). La Commissione Europea ha pubblicato il programma EaSI con cui conferma lo stanziamento di 127 milioni di euro per l’inclusione sociale e lavorativa.

Il programma EaSI: un investimento UE per l’inclusione sociale

127 milioni di euro per favorire l’inclusione sociale e lavorativa nei paesi UE. Questo il quadro presentato dalla Commissione europea con la pubblicazione del programma di lavoro 2024 relativo al programma europeo per l’Occupazione e l’Innovazione sociale (EaSI). La misura è  parte integrante del Fondo sociale europeo per la programmazione 2021-2027 della politica di coesione. 

Il Fondo sociale europeo sostiene progetti che mirano a migliorare l’occupabilità, l’accesso all’istruzione e la formazione professionale, nonché a promuovere l’integrazione sociale e la lotta contro la povertà. 

Gli investimenti previsti nel 2024

Questi gli interventi previsti dall’Unione europea (UE) nel 2024:

  • stanziati 20 milioni di euro per potenziare gli investimenti sociali e supportare le microimprese;
  • 4,5 milioni di euro, invece, verranno utilizzati per il perfezionamento della misurazione dell’impatto sociale per migliorare gli investimenti in tema sostenibilità;
  • per finire, verranno investiti 800 mila euro per portare avanti l’auspicio del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 attraverso il monitoraggio della raccomandazione europea per una transizione equa attraverso un osservatorio creato ad hoc.
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L’importanza degli investimenti per l’inclusione sociale

Gli investimenti dell’Unione Europea in progetti per l’inclusione sociale e lavorativa rappresentano un pilastro fondamentale della sua missione di costruire un’Europa più equa e coesa. L’impegno dell’UE fornisce un fondamento solido per un futuro sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini europei.

Infine, l’UE deve continuare a collaborare con i governi nazionali, le parti sociali e le organizzazioni della società civile per garantire un approccio integrato e coordinato all’inclusione sociale e lavorativa. La cooperazione transnazionale e lo scambio delle migliori pratiche possono contribuire a massimizzare l’impatto degli investimenti mirati all’inclusione sociale e lavorativa.

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