Quando si partecipa al processo di selezione per una posizione di lavoro, prima o poi arriva il momento del confronto con uno o più recruiter. La modalità più comune, magari già affrontata decine di volte, è quella individuale. Non di rado però le aziende optano per un colloquio di gruppo. Si tratta di una strategia molto utile per individuare particolari skills da parte de candidati.

Inoltre a volte è anche un’alternativa obbligata quando c’è da valutare un elevato numero di persone. In epoca di smart working spesso si organizzano pure le call collettive, così da ottimizzare tempo e risorse. Qui vedremo come affrontare il colloquio di gruppo e superarlo con successo.

Tipologie e dinamiche di selezione

Quando un’azienda convoca per un colloquio di gruppo, c’è chi viene colto impreparato, perché abituato alla tradizionale intervista singola. Un po’ di ansia è comprensibile in quanto le dinamiche di questa modalità sono un po’ diverse. Le principali tipologie sono:

  • Gioco di ruolo – simula una situazione per valutare capacità di problem solving, interazione con gli altri, negoziazione e lavoro di squadra.
  • Brainstorming – viene proposto un tema da discutere insieme. Serve a monitorare la capacità di ragionamento, la creatività e il restare focalizzati sull’argomento.
  • Basket – è simile al gioco di ruolo ma mette in scena il contesto aziendale nel quale si andrà a lavorare. Fornisce informazioni preziose anche sotto il profilo tecnico.
  • Intervista – è la classica circostanza in cui tutti i candidati si presentano a turno raccontando brevemente vissuto ed esperienze professionali.

3 regole per un buon colloquio di gruppo

Anche in un colloquio individuale si è consapevoli di competere con altri candidati. Tuttavia, un conto è saperlo, un altro è trovarsi di fronte qualcuno con maggiori skills e magari ha anche una personalità più forte. Il timore quindi è non riuscire ad emergere. In questi momenti bisogna ricordarsi che ogni individuo è una storia a sé, quindi è inulte fare confronti. Inoltre, se si è stati convocati insieme a tutti gli altri, vuol dire che i recruiter riconoscono elementi validi per poter concorrere alla medesima posizione con le stesse possibilità. Detto questo, ecco alcuni suggerimenti per sfruttare il colloquio di gruppo a proprio vantaggio.

Meglio leader che capo. Per farsi notare si rischia di prendere il sopravvento sugli altri. Al contrario, cercando di rispettare gli spazi di tutti si resta troppo in disparte. Il segreto è trovare il giusto equilibrio. Ascoltare, esprimere chiaramente le proprie idee e argomentarle, essere aperti, empatici e assertivi è la chiave per diventare protagonisti, senza imposizioni e forzature.

Emozione si, emotività no. È giusto essere eccitati per un’esperienza di confronto. Diverso però è diventare ansiosi. Il primo tipo di attivazione mette in moto energie utili e produttive. Il secondo invece le annulla. In mezzo ad altre persone, ancora più che da soli, serve calma, lucidità e concentrazione. Il linguaggio del corpo deve essere rilassato ma attivo.

Il colloquio di gruppo comincia già in sala d’attesa. Ancora prima che arrivino i recruiter e che diano il via all’assessement, si può usare il tempo a disposizione per prendere confidenza con gli altri candidati. Certo si tratta di “avversari”, ma alleggerendo l’atmosfera si potrà poi essere più tranquilli ed efficienti al momento giusto.

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