Nuovi dettagli sulla riforma delle misure di sostegno al lavoro previste dal Governo, e che per primo coinvolgerà il reddito di cittadinanza. Il beneficio, come detto, sarà notevolmente ridotto in quest’anno, prima di scomparire del tutto ed essere sostituito da un altro strumento di sostegno. Molti i casi, inoltre, in cui sarà tolto del tutto se i beneficiari non rispetteranno determinate condizioni. Vediamo quali sono.

Quando decade il reddito di cittadinanza

Sono due, adesso, le condizioni legate ai percettori di reddito di cittadinanza per le quali il sostegno al lavoro decade, e cioè:

  • il rifiuto della prima offerta di lavoro
  • la mancata frequenza di corsi di formazione per sei mesi

Il secondo elemento è frutto della riforma avviata dal Governo sul reddito di cittadinanza: nel 2023 una condizione necessaria per percepire i 7 mesi di beneficio economico è, appunto, la frequenza di percorsi di formazione di durata semestrale. Questo cosa vuol dire? Che i percettori che rifiuteranno di essere coinvolti in percorsi di formazione o riqualificazione professionale non percepiranno il sussidio.

Questo obbligo di formazione vale per chi può sottoscrivere il Patto per il lavoro, e cioè:

  • persone tra i 18 e i 65 anni
  • non occupati e non pensionati
  • non frequentanti un corso di studio o alta formazione

Sostegno al lavoro e offerta di lavoro congrua

La vera novità della riforma del reddito di cittadinanza riguarda il concetto di “offerta di lavoro congrua”. Un concetto che, semanticamente, decade nel 2023 e si traduce in una semplice “offerta di lavoro” che i percettori della misura di sostegno al lavoro non possono rifiutare. Ma è sul concetto di congruità che si attendono delucidazioni dal Governo, che ha annunciato un provvedimento specifico per meglio inquadrare questo dettaglio.

Quest’anno, infatti, già al primo rifiuto si perderà il sussidio previsto. Mentre, fino allo scorso anno si definiva congrua l’offerta di lavoro:

  • coerente con le competenze maturate o con quelle già in possesso
  • con una sede di lavoro distante al massimo 80 chilometri dalla residenza del percettore o raggiungibile in 100 minuti.

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