Le politiche attive del lavoro giocano un ruolo cruciale nel promuovere la crescita economica e ridurre la disoccupazione. Queste misure, implementate a livello governativo e aziendale, sono progettate per incentivare le assunzioni e creare un ambiente favorevole per il mercato del lavoro. Esploriamo alcune delle strategie chiave che hanno dimostrato di favorire l’assunzione.

Gli incentivi fiscali per le aziende

Le politiche attive del lavoro prevedono anche delle speciali condizioni fiscali favorevoli alle aziende che decidono di assumere. Le agevolazioni fiscali rappresentano uno strumento efficace per stimolare le aziende ad assumere nuovi dipendenti. Riduzioni delle tasse sui salari, crediti d’imposta per l’assunzione di categorie svantaggiate e defiscalizzazione temporanea possono incentivare le imprese a espandere le proprie forze lavoro. 

Formazione e riqualificazione per le politiche attive del lavoro

Investire nella formazione professionale è fondamentale per adattare la forza lavoro alle esigenze del mercato. Le politiche attive del lavoro che promuovono programmi di riqualificazione offrono alle persone la possibilità di acquisire nuove competenze, rendendole più appetibili per le aziende che cercano personale qualificato.

Qualche esempio pratico? Il Supporto formazione lavoro.

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Supporto formazione lavoro: cos’è, a chi spetta

Il nuovo strumento del Governo che sostituisce il reddito cittadinanza, prevede:

  • un iniziale percorso di assessment, per la realizzazione del patto di attivazione digitale
  • una fase centrale di formazione per la qualifica e riqualifica professionale, coperta dal beneficio economico di 350 euro mensili
  • e la fase finale di accettazione della offerta di lavoro a conclusione dell’iter

Il Supporto formazione lavoro e l’assegno di inclusione sono le due nuove misure di sostegno al reddito e all’occupazione che hanno sostituito il vecchio reddito di cittadinanza.

Il primo, già operativo da settembre 2023, è un vero e proprio accompagnamento all’inserimento lavorativo delle persone in cerca di un lavoro, mentre il secondo, che partirà a gennaio 2024, è un sostegno al reddito delle famiglie in difficoltà. Ci sono casi in cui, però, le due misure possono essere accumulate.

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