Il passaggio di consegne tra SFL e reddito di cittadinanza sta portando ad una riorganizzazione dei numeri dei nuclei dei beneficiari. I controlli, soprattutto per la verifica degli aventi diritto della precedente misura, stanno facendo emergere molte situazioni di mancato diritto dei vecchi benefici economici. Ecco gli ultimi dati.
I dati sul reddito di cittadinanza
I dati vengono direttamente dal ministero del Lavoro, che ha sottolineato come il passaggio tra Sfl e reddito di cittadinanza sta facendo venir fuori un elemento fondamentale: molti ex percettori del reddito di cittadinanza non percepiranno più i benefici economici perché ritenuti “occupabili”, e quindi inseriti direttamente nei percorsi previsti per il supporto formazione e lavoro.
Nello specifico, sono 192mila i percettori del reddito di cittadinanza che, tra luglio e agosto, si sono visti sospendere l’erogazione del beneficio economico. Gli stessi 192mila che adesso sono stati presi in carico dai centri per l’impiego per avviare il nuovo percorso SFL da occupabili. E quindi, come persone che devono:
- sottoscrivere il patto di attivazione digitale sul SIISL
- successivamente, firmare il proprio patto di servizio personalizzato
- seguire obbligatoriamente i percorsi previsti, ricevendo anche il bonus da 350 euro
- accettare, poi, la prima offerta di lavoro congrua che li riguarda
SFL e reddito di cittadinanza: le domande pervenute
Ma c’è un altro dato che viene fuori dal ministero del Lavoro per quanto riguarda il passaggio tra Sfl e reddito di cittadinanza: rispetto ai 133mila nuclei familiari che hanno chiesto l’accesso alla misura:
- solo 40mila sono ex percettori di reddito di cittadinanza
- altri 70mila sono nuovi disoccupati
Intanto, il numero di famiglie che non vedranno più il reddito di cittadinanza, perché sospeso dopo sette mesi dall’inizio del 2023, continua a crescere. Solo a settembre la comunicazione è arrivata ad altre 17mila famiglie e si stima che, da ottobre a fine anno, ne arriveranno altre 23mila.
Per le disattivazioni del sussidio da gennaio 2024 scatterà il passaggio all’assegno di inclusione.